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5 Febbraio 2025

The Large Glass

di Iulia Greco
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The Large Glass

Il riallestimento della Collezione Arte e Architettura del Maxxi per la prima volta affidato alla curatela artistica di Alex Da Corte: dal 13 dicembre fino a ottobre 2026 presso la Galleria 4 via Guido Reni 4a

The Large Glass è il titolo della mostra curata dall’artista americano Alex Da Corte (Philadelphia, 1980) che - aperta al pubblico dal 13 dicembre 2024 - inaugura una nuova prospettiva nel programma espositivo del Maxxi, volta al coinvolgimento di artisti e intellettuali per reinterpretare le Collezioni del museo. Il progetto combina opere di artisti moderni e contemporanei e si distingue per la sua capacità di proporre un intreccio narrativo, in cui il tradizionale concetto di presentazione di una collezione museale si unisce alla visione nuova e dinamica della mostra. Il visitatore è invitato così a riflettere sulle dinamiche dell’alterazione e del mutamento, attraverso una selezione di opere del patrimonio museale del Maxxi, tra dipinti, installazioni, fotografie e opere di architettura. Qui i lavori di grandi maestri dialogano con quelli di giovani autori contemporanei, dando vita a un racconto corale inedito, arricchito dalla visione personale e concettuale dell’autore. Alex Da C05_MAXXI_CollezioneMAXXI_TheLargeGlass_allestimento_ph_Vincenzo_Labellarte_CourtesyFondazioneMAXXI.jpgorte, riconosciuto a livello internazionale per il suo linguaggio multidisciplinare, ha costruito un percorso che supera le barriere tra le arti: muovendosi tra il concreto e l’astratto, la narrazione del curatore invita il pubblico a immergersi in un viaggio tra i movimenti dell’universo, nel tempo e nello spazio. A partire dall’enigmatica fotografia di Luigi Ghirri del 1978, dal titolo 'Modena', il percorso espositivo mette in scena una lenta marea, che evoca una riflessione sull’organico e il fenomenologico, superando i confini tradizionali delle discipline artistiche per proporre una narrazione corale e immersiva. Con questo progetto, il Maxxi sottolinea l’importanza delle sue attività di acquisizione e conservazione, in un percorso che non solo celebra il patrimonio esistente, ma propone un racconto vivo, in costante evoluzione, capace di dialogare con il presente e il futuro. La mostra della Collezione Maxxi, 'The Large Glass', allestita nella Galleria 4 del museo, si presenta come un viaggio che celebra il perpetuo scambio e dialogo tra le opere d’arte e gli artisti che le hanno concepite. Tra i protagonisti dell’esposizione spiccano nomi di artisti di fama internazionale, con opere selezionate per la loro capacità di raccontare storie universali attraverso le loro personali prospettive. Tra queste, oltre a 'Modena' di Luigi Ghirri, troviamo 'The Globe' dell'Atelier Van Lieshout: una rappresentazione del nostro pianeta che invita a riflettere sui confini mutevoli e sulle visioni contrastanti della Terra. Si prosegue con 'Mixing Parfums' di Massimo Bartolini: un’installazione che stimola i sensi e l’immaginazione attraverso una porta girevole che diffonde nell’aria fragranze naturali, come il profumo delicato del gelsomino e l’essenza intensa della Terra. Si prosegue con opere come 'Mappa' di Alighiero Boetti, che rappresenta il mondo attraverso un linguaggio visivo unico e 'White Bed' di Domenico Gnoli: un artista capace di esaltare i dettagli quotidiani per trasformarli in simboli universali. Poi c'è 'For the Benefit of All the Races of Mankind' di Kara Walker: un’opera potente che svela, attraverso immagini forti e incisive, la Storia dolorosa del razzismo. Per non parlare di 'Fire Tires' di Gal Weinstein, per la prima volta in mostra al Maxxi, evoca un 03_MAXXI_CollezioneMAXXI_TheLargeGlass_allestimento_ph_Vincenzo_Labellarte_CourtesyFondazioneMAXXI.jpgmomento di violenza sospeso nel tempo, in cui i materiali utilizzati suggeriscono una trasformazione molecolare, simbolo di mutamento. Il percorso prosegue con altre opere emblematiche, tra cui 'Untitled' (Redemption) di Francis Alÿs, 'Senza titolo' di Marisa Merz e 'Sculture di linfa' di Giuseppe Penone, tra i protagonisti più significativi del movimento dell’arte povera. Arricchiscono ulteriormente il racconto della mostra le opere di Wolf Kahlen, con i lavori 'Trespassing', 'Light Loss' e 'Preparing the Flute' di William Kentridge. Il percorso espositivo si estende poi ai progetti architettonici, tra cui il 'Bivacco Fanton' dello studio Demogo e 'The Lantern' dello studio AWP, che non solo riflettono sull’evoluzione dello spazio urbano, ma si intrecciano con una riflessione più ampia sull’identità e sul rapporto tra costruzione e natura. Infine, la fotografia contemporanea completa il percorso con opere che esplorano forme instabili, come quelle catturate da Stefano Cerio e le immagini delicate e sperimentali di Rachele Maistrello. I lavori dialogano con la struttura stessa del Maxxi, il cui linguaggio fluido e dinamico rappresenta una cornice perfetta per accogliere una mostra che celebra la continua trasformazione dell’arte contemporanea. 04_MAXXI_CollezioneMAXXI_TheLargeGlass_allestimento_ph_Vincenzo_Labellarte_CourtesyFondazioneMAXXI.jpg

LE FOTO UTILIZZATE NEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI VINCENZO LABELLARTE
PER GENTILE CONCESSIONE DELLA FONDAZIONE MAXXI


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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