Al Teatro Trastevere di Roma è andato in scena ‘Hai finito…?!? Erase/Rewind’, una commistione di arti che dialogano sapientemente in modo originale e inaspettato: una performance che colpisce per la sua fluidità, tenendo desta l’attenzione del pubblico
Portare il cinema in teatro non è un’impresa facile. E' quello che propone Erika Barresi, autrice e regista di uno spettacolo che pone il pubblico di fronte a contaminazioni artistiche che lei stessa ha saputo concentrare sul palco, guidando così l’attenzione degli spettatori dall’inizio alla fine dell’esibizione.
Cinema, teatro, musica e 'danza-contact' sono inseriti in un contesto che riprende il sapore nostalgico degli anni '90 del secolo scorso (almeno per chi li ha vissuti), grazie alla vivace recitazione dei protagonisti, ai continui 'flashback' ben impostati, all’inserimento dei brani musicali più famosi dell’epoca. Lavorare a teatro su diversi piani narrativi non è semplice: può capitare, a volte, di dare eccessiva preminenza ad alcuni ingredienti rispetto agli altri. Tuttavia, in questo caso si viene completamente rapiti dalla continuità di ciò che accade in scena. Alessandro Capone interpreta Gabriele; Giulia Di Nicola, invece, veste i panni di Alice; Samantha Silvestri è Anto. Gabriele, compositore di musica classica, è stato lasciato dalla sua ragazza, Alice. “Svuotato di lei”, si sente spaesato e bloccato, ancorato ai ricordi verso la sua ‘musa’, che in qualche modo gli ha ridato vitalità per ricominciare a scrivere la “sua musica”. Il protagonista vive in un piccolo appartamento: nel suo salottino, pieno di cartacce stropicciate sul pavimento, un pianoforte, un divano a due posti e una scrivania con una sedia.
Lo spettacolo si apre con il protagonista che dorme sul divano: Gabriele sogna e rievoca Alice. Nel sogno compare Anto, manager e unico amico di Gabriele. Pensato come ruolo maschile dalla regista, in questa versione Anto assume le sembianze di una donna disincantata e cinica, che veste un elegante ‘gessato’. Inizia così un dialogo ritmico e cadenzato, in cui la gamma espressiva degli attori è frutto della loro versatilità. Soprattutto, quando Giulia Di Nicola e Alessandro Capone recitano insieme, giocando con le voci e intervallando i loro dialoghi.
I tre protagonisti si ‘interfacciano’ e s’intrecciano, coordinati dalla ‘buona mano’ di regìa della Barresi: Samantha Silvestri, con accento dell’Alta Italia, interpreta la voce della coscienza, il ‘grillo parlante’. Oltre a rivolgersi a Gabriele e ad Alice, declama al pubblico i suoi pensieri sull’amore: l’innamoramento, secondo lei, è ciò che ci ‘frega’. Alessandro Capone ben interpreta il ruolo del maschio, il quale viene sempre stimolato dalla donna, fantastica, ma rimane indietro, non ascoltando molte indicazioni della ragazza per pura superficialità maschile. Giulia Di Nicola rimarca una voce interessante: canta, anche senza base musicale, intonando 'Ain't no sunshine' e, contemporaneamente, Samantha Silvestri traduce le parole in italiano. Questa interprete, con Alice, il poprio personaggio, ci mette di fronte al concetto che anche in coppia bisogna necessariamente farcela da soli.
L’uso dello spazio è ben concepito: non solo si ‘sfonda’ la ‘quarta parete’, ma anche grazie alle coreografie di Claudio Meloni lo si ottimizza, sfruttandolo al massimo delle potenzialità. La ‘danza-contact’, anche detta ‘contact improvisation’, è una tecnica sviluppatasi negli Stati Uniti durante gli anni ’70 del secolo scorso. Nell’insieme, essa viene introdotta con estrema consequenzialità: corpo e voce sono così coinvolti a 360 gradi. L’esplorazione del corpo avviene attraverso movimenti spontanei e improvvisati: nella ‘danza-contact’, infatti, i punti di contatto fisico tra due o più danzatori sono spunto per creare nuove movenze, libere e spontanee. Alessandro e Giulia riescono, così, a inframmezzare recitazione e danza senza alcuna distrazione, creando un dialogo senza parole riguardo ai loro sentimenti che coinvolge il pubblico, facendolo sentire parte della narrazione, quasi si ritrovasse all’interno un videoclip.
L’accompagnamento musicale si basa sulla scelta di brani musicali, tutti rimixati da Dj Silver: una ‘scaletta’ che riprende solo successi di gruppi e cantanti stranieri tra i quali Annie Lennox (Why); Eurythmics (Sweet Dreams); Morcheeba (Rome wasn't built in a day); Cardigans (Erase/Rewind); Cure (Friday I'm in love); Simon & Garfunkel (Sound of silence); Bill Withers (Ain't no sunshine); Smash Mouth (Walking in the sun); Toploader (Dancing in the moon light) congiunte ad altre sonorità rap e jazz-blues. Un accostamento che ci fa ricordare gli anni delle feste in casa, i balli spensierati, e gli incontri che fanno innamorare. I tempi recitativi sono sempre corretti: tra passato e presente, la storia dei due innamorati si palesa sempre più, comunicandoci quanto sia difficile dimenticare un amore, una presenza per noi importante. Il testo è effettivamente efficace: avvalendosi di un sottofondo poetico, ci aiuta a capire come tutto dipenda dal potere che si dà all’altro all’interno del proprio mondo. E’ per questo che, quando una presenza viene meno, permettersi di soffrire diventa quasi un diritto e prendersi una pausa necessario.
Si trova così sempre il modo per allontanare dai nostri pensieri la persona che ci ha ‘abbandonati’. Con un escamotage divertente, che qui non sveleremo, si chiude lo spettacolo. Sapendo che si può, in qualche modo, ringraziare l’altro per averci dedicato del tempo, andiamo via più consapevoli che l’uso e la scelta delle parole sono importanti. Un po’ come il titolo, 'Hai finito…?!? Erase/Rewind', di fronte al quale non si resta impassibili: un modo per ricordarci che due parole possono essere sia simboli, sia ‘tasti’, con i quali alcuni di noi hanno giocato da piccoli, incollati per ore alla radio a rincorrere le canzoni preferite per poterle registrare su un nastro e ascoltarle all’infinito.
'Hai finito…?!? Erase/Rewind'
Testo e regia: Erika Barresi
Aiuto regia: Flavia Cidonio
con: Alessandro Capone, Giulia Di Nicola e Samantha Silvestri
Coreografie: Claudio Meloni
Music mix: Dj Silver
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