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23 Novembre 2024

Edith Piaf: il 'passerotto' di strada

di Annalisa Civitelli - acivitelli@periodicoitalianomagazine.it
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Edith Piaf: il 'passerotto' di strada

Quindici giorni per ricordare la stella della musica francese del novecento all’Off Off Theatre di Roma dal 28 novembre al 10 dicembre: un’occasione per rivivere le sonorità dolci e malinconiche e un’epoca simbolica di rinascita

Melania Giglio è Édith Piaf, cantautrice francese e figura emblematica vissuta dal 1915 al 1963. L’artista viene rappresentata in modo sobrio, inquadrata nei suoi ultimi anni di vita. All’interno della cornice contemporanea di uno spazio nel cuore capitolino, si apre uno spettacolo suggestivo. Dal buio alle luci, si entra nel magico mondo degli anni ’60 del secolo scorso. La rappresentazione si apre con un prologo peculiare: un attore entra in scena narrando gli inizi della vicenda, mentre sullo sfondo la protagonista intona ‘Le vie en rose’, introducendo gli albori della cantante. Ci troviamo nell’immediato dopoguerra: dopo quattro anni di occupazione tedesca e di disperazione, a Parigi si respira di nuovo aria di libertà. La storia si avvia così a vivere un ritmo cadenzato, basandosi su due piani narrativi: si passa dal presente al passato con disinvoltura, attraverso una forza vocale fresca e una versatilità di toni da parte dei due interpreti. All’interno di una scenografia in stile, di colore nero e ricoperta da tappezzeria grigio perla, si rievocano ricordi, amori e successi. Assistiamo qui all’incontro tra la Piaf e Bruno Coquatrix, direttore artistico dell’Olympia Music Hall, il quale vuole convincerla a esibirsi nel locale al fine di risollevarne le sorti. Lei è reticente: piena di dolori in seguito a un incidente, colpita da un’artrite reumatoide, depressa, beve e s’imbottisce di morfina per non sentire i dolori. Questo il quadro generale di 'Édith Piaf: l’usignolo non canta più', in cui trovano luogo dialoghi intensi e scene suggestive, sempre in penombra. Soprattutto, le esibizioni canore di Melania Giglio s’intervallano allo scambio di battute dai toni ironici, che riprendono i brani più famosi dell’artista francese. C’è da sottolineare la particolare voce dell’attrice, talmente duttile da modellarsi ai diversi registri vocali. Duane e la Giglio si muovono costantemente sul palco senza perdere la concentrazione: all’interno del salotto, portano in scena il testo della stessa Giglio, che malgrado le sofferenze riesce a far emergere il carattere della cantautrice, sempre fiduciosa e allegra, ma che nel periodo contestualizzato nulla più riesce ad affascinarla. Si narrano così la sua vicenda e le sue origini, che dalla strada l’hanno portata ai locali per sfoderare poi la sua passione: il canto. I costumi, a cura di Giovanni Ciacci, si fondono all’insieme. La protagonista è truccata benissimo, facendo letteralmente rivivere Édith Piaf almeno nel volto e indossando una vestaglia rosa antico, mentre Duane è di un’eleganza raffinata. Le gamme espressive sono intense e altamente sentite, così come le movenze, che suggellano ogni incantevole azione. La Giglio recita sia in italiano, sia inserendo qualche inflessione francese; Duane, invece, incanta con la sua parlata limpida. La performance è un’opera uniforme, che va chiudendosi così come è iniziata, quando l’Olympia ritorna in auge con le ultime esibizioni della Piaf. Un ricordo toccante di questa magnifica cantante, che ha risvegliato l’orgoglio parigino e francese dopo le umiliazioni subite in 4 anni di occupazione tedesca. Per non dimenticare.

 
Off Off Theatre
dal 28 novembre al 10 dicembre 2017
Marioletta Bideri per Bis Tremila s.r.l. presenta
Édith Piaf: l’usignolo non canta più
Morfina, amore, bordelli, liti, furia, lutti, risate, solitudine, arte, alcol, gioia, canzoni

di: Melania Giglio
con: Melania Giglio e Martino Duane
regia: Daniele Salvo
impianto scenico: Fabiana Di Marco
costumi: Giovanni Ciacci

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