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diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
24 Novembre 2024

Festival di danza contemporanea

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Festival di danza contemporanea

Prosegue il 27 e 28 maggio la rassegna di danza proposta dal nuovo spazio creato dall'attrice Patrizia Schiavo: una programmazione che conferma la grande attenzione della direzione artistica verso tutte le nuove influenze della scena teatrale

PROGRAMMA DEL 27 MAGGIO

LADY B., LET IT BE!

Collettivo B_sides Us 
Coreografie: Margherita Dotta, Denise Tortora 
Danzatrici: Margherita Dotta, Denise Tortora
'Lady B., let it be!' è un viaggio al buio un viaggio che nasce dall’osservazione della natura effimera delle cose; il titolo rimanda a una delle composizioni più conosciute dei Beatles: “Lascia che sia”. E' l’unica via praticabile all’interno di quel percorso ascendente dal buio alla luce, che passa attraverso l’accettazione di ciò che accade e che nessuno può mutare. In realtà, 'Lady B., let it be!' nasce dall’incontro fortuito con un’anziana clochard, ex attrice e cantante, amante del teatro. Diversi riferimenti al suo lungo racconto vengono messi in scena, grazie alla presenza di alcuni oggetti, che diventano (gli unici) simboli immutabili della condizione di decomposizione ed abbandono dell’ Io. Di conseguenza lo svolgimento procede per sineddoche: dalla vita del singolo si tramuta in un inno per l’umanità.

VOX CLAMANTIS IN DESERTO
 DDC

Coreografie: Caterina Danzico
 Danzatori: Samuele Bazzano, Marta Bianchi, Giulia Bertoni, Caterina Danzico, Sabrina De Fabritiis, Daniele Di Giorgio, Giulia Romitelli
“E possiamo solo sperare di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi dimostrandoci così di essere all’altezza della sfida. L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità autentica sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci ad esso”. Da qui, prende forma Vox clamantis in deserto.

PROC SEMIX
 Uscite di emergenza

Coregrafie: Davide Romeo 
Danzatori: Marco Cappa Spina, Anna Rinaldi
“Nessuno può separare lo spazio dal suo tempo”. Vi è mai capitato di salire su un treno? Uno di quelli regionali con tanti scompartimenti che si riempie nelle ore di punta? Di solito sali e non vai nel primo scompartimento che trovi, ma ne cerchi uno libero. Di solito le persone, per evitare lo sguardo degli altri che porterebbe a scambiare qualche parola di cortesia, analizzano il soffitto come degli esperti, leggono e rileggono il display delle fermate o la targhetta della leva di emergenza. La distanza in base a cui l’uomo regola i rapporti interpersonali è detta Prossemica: concetto cardine alla base di Proc Semix. Cosa succede se allo spazio tridimensionale si aggiunge la dimensione del Tempo? La riflessione si sposta da uno spazio concreto ad uno ideale, non visibile, ma percepito: conosciamo il tempo, percepiamo il suo scorrere, ma non ne abbiamo un’immagine tangibile. Attraverso la danza il corpo diviene luogo ideale di indagine dove la relazione tra spazio e tempo cerca la giusta distanza.

PROGRAMMA DEL 28 Festival_Danza_Teatrocitta.jpgMAGGIO

QUEENQUIET

Compagnia Atlantide 
Regia e Coreografia: Diletta Brancatelli 
Danzatrici: Mimosa Achtner, Emanuela Bitondo, 
Diletta Brancatelli, Maria Laura Calvano, Lidia Di Girolamo, 
Federica Giustozzi, Emanuela La Salvia.
Il progetto nasce dall'idea della donna in quanto Regina che fa un viaggio nel suo inconscio. Con toni surreali, ironici e sarcastici vengono mostrate, attraverso il linguaggio della danza, le molteplici maschere che oggi la società contemporanea fa indossare a ritmo incessante. Il problema non è tanto quale maschera sia giusto usare ma l’eccesso che c’è dietro ogni atteggiamento. Lo spettacolo, infatti ricerca nell’equilibrio interiore l’unica vera soluzione: essere centrati senza essere egocentrici, sicuri ma non esaltati. Nasce cosi l'esigenza di mettere in luce che l'essere umano è pieno di mondi e che spesso l'ossessione di volerli vivere tutti lo porta allo smarrimento e all'allontanano dalla sua vera natura. Un viaggio variopinto all'interno della spersonalizzazione che culminerà in una presa di coscienza finale. Saper chiedere aiuto è il primo passo per ritrovarsi.

NOTHING TO DECLARE

STUDIO - Cie Twain - di e con Yoris Petrillo 
musiche originali Alessandro D'Alessio
produzione Twain_Nuovi Autori 2016
in collaborazione con Attraversamenti Multipli Festival
e Teatri di Vetro Festival
in residenza presso Teatro Frida – 
Piove di Sacco, Centro d'Arte e Cultura – Città di Ladispoli, 
Supercinema – Tuscania, Teatro di Bucine, Teatro Petrella – Longiano.
Con il sostegno del MiBACT e Regione Lazio
"Nothing to declare". Niente da dichiarare. Frase simbolo di una generazione, quella degli anni 2000, che vive nella costante rincorsa di ciò che è smart, low cost, last minute; quasi un'inno all'improvvisazione, ad esser sempre pronti, ma mai preparati. Grazie alle nuove tecnologie, smartphone, voli lowcost, car sharing, tutto è più vicino, più stressante. Sempre online, sempre connesso, sempre controllato; vediamo costantemente la posizione di tutti coloro che utilizzano i social network. Le nostre immagini sono ovunque in rete, tutto ciò che avviene delle nostre vite sembra non avere importanza se non riceve sufficienti 'like'. Le connessioni umane vengono filtrate e protette dal mondo esterno, gli auricolari stordiscono il nostro udito, smartphone, tablet e computer offuscano la nostra vista, la nostra scrittura è stata standardizzata dal battere su di una tastiera. I nostri bagagli vengono ispezionati, controllati: altezza, peso, circonferenza; una dimenticanza può creare una paralisi di una stazione o di un aeroporto per ore. Generazione costantemente sotto controllo abituata a commentare, twittare, condividere, ma mai a prendersi la responsabilità delle proprie idee... Semplicemente: niente da dichiarare!

PASOLINI CONTEMPORARY GLANCE

Francesco Asselta Company Dancers
Coreografie: Francesco Asselta 
Danzatori: Sabrina De Fabritiis, Caterina Danzico, 
Federica Lamonaca, Giorgia Duro, Monica Castorina, 
Jasmine Pili, Bruna Pagliaroli, Matteo Gentiluomo, 
Samuele Bazzano, Daniele Di Giorgio, Jonathan Colafrancesco

'Pasolini Contemporary Glance" è il tentativo di far rivivere oggi le emozioni e le sensazioni provate da Pier Paolo Pasolini quando era ancora in vita... La personalità a tratti ribelle a tratti premonitrice di un intellettuale senza confronti segna un solco profondo nella storia italiana, sociale e culturale; le sue dichiarazioni, attuali già allora, identificano una nazione ancora oggi 'impacchettata' e irrigidita da troppi pregiudizi nonostante il decorso di ormai già 40 anni dalla sua morte. 
Si riflette nelle parole di quest'uomo una contemporaneità di concetti e uno sguardo al futuro spesso non compresi nell'immediato.Lo spettacolo tocca vari temi in relazione agli eventi più significativi della sua vita; è un alternarsi armonioso di monologhi e generi musicali senza un confine ben delineato il cui fine rimane solo quello di interpretare la scena dell'epoca.

Teatrocittà, via Guido Figliolini 18 - Roma
inizio spettacoli: ore 21,00


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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale