Una rivisitazione gradevole e divertente del grande capolavoro cinematografico di Dino Risi, che è riuscita, con doveroso rispetto, a non ‘snaturare’ più di tanto i numerosi aspetti critici nei confronti di una modernità sempre più contraddittoria
E’ in scena al Teatro Quirino di Roma, sino al prossimo 26 febbraio, ‘Il soprasso', adattamento teatrale del celebre capolavoro di Dino Risi, rappresentativo dell’Italia del ‘boom’ economico degli anni ’60 del secolo scorso. Frutto della coproduzione tra Bananas srl, Abc produzioni, Teatro Arte e Marche Teatro, questa versione teatrale della celebre commedia cinematografica vede la partecipazione di Giuseppe Zeno, Luca Di Giovanni e Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena di ‘Un medico in famiglia 10’. Una sceneggiatura che approda a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano, ai quali riconosciamo l’intento di aver cercato di mantenere il ‘ritmo’, molto particolare, di un testo che ha ritratto magnificamente la ‘giornata-tipo’ di uno dei tanti ‘parassiti’ che raccolgono le briciole di nuovi modi di vita imposti da una modernità vacua, canagliesca e, alla fin fine, amarissima. Nei panni di Bruno (magistralmente interpretato sul grande schermo da Vittorio Gassman), l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo ‘alter ego’, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. La pièce vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, che con sfumature delicate e recitazione intensa ha saputo incarnare molto bene l’immaginario femminile nel suo doppio ruolo di Gianna, moglie di Bruno e della zia Lidia di Roberto. Fanno parte del cast anche Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Marial Bajma Riva. Manifesto di un'Italia improvvisamente investita dal benessere, ‘Il sorpasso’ è, al tempo stesso, un grande 'road movie' psicologico, che lo ha reso un testo senza tempo. Spogliato della connotazione storico-sociale, la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti e il loro 'incontro/scontro' come puro conflitto caratteriale e psicologico. Tra Bruno e Roberto si stabilisce, sin dalle prime scene, un 'gioco/forza' di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro diviene un viaggio ‘jarmuschano’, all’interno di ‘bolle conflittuali’ che ognuno ha provato a cancellare o a nascondere, allontanandosene il più possibile, ma che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere. Una rivisitazione gradevole e divertente, che è riuscita a non ‘snaturare’ più d tanto la sceneggiatura originaria, mutuandone e attualizzandone, con doveroso rispetto, i numerosi aspetti critici. Le musiche originali sono di Massimiliano Pace, le scenografie di Alessandro Chiti, i costumi di Françoise Raybaud.
NELLA FOTO: L'ATTRICE CRISTIANA VACCARO
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