Uno spettacolo all’aperto che utilizza come location, quindi anche come scenografia, il terrazzo di un appartamento all’ultimo piano di uno stabile nel cuore di Roma: un appuntamento che si rinnova di volta in volta con cambio di casa, indirizzo e ‘parola d’ordine’
Sono due anime sole, invischiate nel buio delle loro intime ombre, tra i segreti e gli scheletri che, da dentro, minacciano la loro felicità. Due anime che s’incontrano al ventisettesimo piano di un palazzo di via Cavour a Roma, dove si è tenuta questa anteprima teatrale. La scelta della location segue una tendenza di quest’ultima stagione romana: fare teatro nei ‘salotti’ delle case private con un pubblico ristretto. In questo caso, la scelta è stata anche scenografica e ha reso ‘iper-realista’ il contesto di sfondo. Ma cosa ci fanno lassù, in cima a uno stabile urbano, questi due personaggi, interpretati da Valerio Di Benedetto e Matteo Quinzi? Quali sono le loro intenzioni? Si tratta di un incontro casuale, probabilmente mosso dallo stesso desiderio di porre fine al supplizio e al tormento che si trascinano nell’animo. Due sconosciuti tanto distanti tra loro, eppur così vicini. Kent è una commedia che pone al centro l’uomo: sentimenti, paure, ombre e ossessioni sono i veri protagonisti di una pièce dal ritmo crescente e sempre più incalzante, mano a mano che la verità prende forma. Suoni, musiche, gesti, movimenti e dialoghi sono pensati in funzione dei colloqui e anche dei silenzi, come parte integrante del racconto e racconto stesso. Una regia minuziosa, accurata e attenta al minimo dettaglio, che emerge nella solidità della performance e dal perfetto interagire sincronico dei due attori in scena, impeccabili e fluidi, omogenei e camaleontici, nel loro veloce adattarsi ai cambiamenti di umore e di prospettiva psicologica. Uno spettacolo ai confini del mondo reale, nella sua struttura onirica, intessuta tra i meandri della psiche. Un lavoro articolato, che alterna momenti di lucidità ad attimi di introspezione e di delirio: serioso e ironico, inganna lo spettatore, lo tenta, ribalta convinzioni e intenti dei due protagonisti le cui personalità crescono e si rivelano. Un veloce viaggio nella psiche e nella morale. Un ‘tuffo’ tra le loro trappole, che spesso non ci permettono di riconoscere il nostro interlocutore e di identificarne la natura di vittima o di carnefice. Ottima anche l’intuizione della scenografia, essenziale, che ‘sfrutta’ solamente lo spazio aperto di un reale ultimo piano di un palazzo del centro della capitale per ricreare il senso di vertigine, di vuoto, di instabilità e fragilità, sia fisica, sia emotiva. L’epicentro, infatti, non vuole essere suggerito. E non ce n’è bisogno: due uomini sull’orlo della disperazione, due anime perse a confronto. Il buio di quel momento dell’animo ha permesso questo incontro e la necessità di sostenersi l’un l’altro. Ma cosa si nasconde dietro l’uomo? Un mostro o un supereroe? Vale assolutamente la pena seguire lo spettacolo per scoprirlo. Introspettivo, intimo, indagatore, non banale.
Kent
di Marco Andreoli
con Valerio Di Benedetto e Matteo Quinzi
Musiche composte ed eseguite dal vivo da Stefano Switala
Progetto Luci: Luca Carnevale
Creazione costumi: Sbam creation
Foto: Giuseppe Nucci
Regia: Cristiana Vaccaro
Tutti gli eventi di TERRAZZI TOUR si possono seguire sulla pagina facebook KENT Spettacolo teatrale