Il Teatro dell'Opera ospita, sino al prossimo 17 aprile, il capolavoro ‘romano’ di Giacomo Puccini, portato in scena con il primo e storico allestimento del debutto del 14 gennaio 1900 presso il teatro Costanzi di Roma
La ripresa filologica dell'allestimento originale dell'opera lirica più amata dal pubblico romano, la Tosca, ancora una volta non delude le aspettative. Innanzitutto, la ricostruzione delle scene e dei costumi effettuata sui bozzetti e sui figurini originali di Adolf Hohenstein, sui quali hanno lavorato lo scenografo Carlo Savi e la costumista Anna Biagiotti, è il primo elemento da evidenziare. In secondo luogo, la regia, affidata al giovane Alessandro Talevi, ha saputo mimetizzarsi con la purezza della drammaturgia pucciniana, nel rispetto della grande memoria storica del teatro Costanzi. Lo studio di Talevi è fondato interamente sulle ricche didascalie di Puccini, proiettate anche in lingua inglese sulla sommità del palco, a supporto della musica. Il dialogo tra il passato e il presente si muove attraverso l'eternità del messaggio d'amore che, nella sua tragicità, mostra il potere di una Roma dell'ottocento provata da una serie di avvenimenti legati alla Repubblica Romana e alla vittoria di Napoleone contro gli austriaci a Marengo. Mentre il direttore d'orchestra, Jordi Bernàcer, infiamma la scena e trasporta i cuori degli spettatori a sognare, il palco propone un tuffo nelle rappresentazioni architettoniche del passato nella Roma artistica di Sant’Andrea della Valle, nel lusso sfrenato di Palazzo Farnese, nel luogo sacro di Castel Sant'Angelo. Tra i tre atti, un'atmosfera da ‘noir gotico’ conduce lo spettatore in un avvincente gioco di luci e di candelabri, deposti da Tosca accanto al cadavere del barone Scarpia. I gesti della donna sottolineano la tensione dell'omicidio appena consumato, ma pongono in contrasto la freddezza nel dissimulare quanto è accaduto, nella prospettiva di una fuga imminente con l'adorato pittore: il cavaliere Cavaradossi. Della Tosca, il Teatro dell'Opera di Roma ha visto il passaggio di altre versioni e, tra queste, sicuramente la meno convenzionale è quella anni ‘30 di Pier Luigi Pizzi alle Terme di Caracalla. In entrambe, i differenti esiti, classico e sperimentale, insistono sulle tensioni politiche del periodo storico, sugli ideali di riscatto del popolo romano contro l'arroganza di una classe di potenti che si credeva invincibile.
Cast dell’opera: Svetlana Kasyan, in alternanza con Monica Zanettin (11 e 14 aprile) nel ruolo di Floria Tosca;
Stefano La Colla e Massimo Giordano (11 e 14 aprile) in quello di Cavaradossi;
Fabian Veloz nei panni di Scarpia;
Gianfranco Montresor sarà Angelotti;
Domenico Colaianni il Sagrestano;
Saverio Fiore nel ruolo di Spoletta;
Si alternano nel ruolo di Sciarrone: Alessandro Gaetani e Antonio Taschini (14 e 17 aprile);
in quello del Carceriere: Riccardo Coltellacci e Alessandro Fabbri (14 e 17 aprile);
Maestro del Coro: Roberto Gabbiani;
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma;
Dopo la ‘prima’ di sabato 7 aprile (ore 20), Tosca sarà replicata mercoledì 11 (ore 20), venerdì 13 (ore 20), sabato 14 (ore 18) e martedì 17 (ore 20).
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