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21 Novembre 2024

Teatrocittà Danza 2017

di Dario Cecconi
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Teatrocittà Danza 2017

Una rassegna di teatro-danza che ha sorpreso per l’entusiamo, la passione e l’alto livello artistico di tutti i suoi partecipanti: un nuovo successo di pubblico per il centro artistico polivalente di Torrespaccata, diretto dall’attrice e regista Patrizia Schiavo, a coronamento di una prima stagione da ‘incorniciare’

Ennesima ‘perla’ ideata e proposta al pubblico dalla Cnt (Compagnia Nuovo Teatro), che ha coronato in questi giorni una stagione 2016/’17 a dir poco splendida, per successo di pubblico e qualità artistica espressa presso lo spazio romano ‘Teatrocittà’ di Torrespaccata. In questi ultimi due ‘week end’ di maggio, infatti, il polo artistico e culturale ‘polivalente’ diretto da Patrizia Schiavo ha ospitato la prima edizione del festival ‘Teatrocittà Danza 2017’, organizzato in collaborazione con il ‘Collettivo B_Sides Us’. Un contesto di condivisione tra lavori di compagnie italiane dedite alla danza contemporanea, il cui risultato è stato il ‘sold out’ in tutte e 4 le serate, al punto da porci la questione di un settore, quello della danza artistica, in evidente fase espansiva, come dimostrato dai felicissimi esiti anche di altre manifestazioni tenutesi in questi mesi nella capitale. La rassegna ‘Teatrocittà Danza 2017’ si è dimostrata ricca di performances di altissima qualità artistica, create da compagnie di diversa provenienza e background, articolate in quattro serate. In quella inaugurale, sabato 20 maggio 2017, sono andati in scena i seguenti spettacoli:

1) ‘L’altra me’, proposto dal gruppo ‘FU.MI.GI Dance Expe’ di Selma Gurrieri, con Arianna Occhipinti, Laura Ragusa, Chiara De Concilio. Ispirato  alla novella di Luigi Pirandello ‘Il Gran me e il Piccolo me’, due ballerine hanno rappresentato i due diversi stati d’animo, mentre una ‘voce-guida’ ha svolto un ruolo da Virgilio.
 
2) ‘Yellow’, presentato dal gruppo ‘AB Dance Company’. Coreografie curate da Adriano Bolognino. Danzatori: Rosaria di Maro, Adriano Bolognino e Saverio Cifaldi. E’ la storia di un'anima danzante, una messa in discussione totale, inizialmente restìa, timida, a tratti aggressiva, poi completamente generosa, passionale. Giovanissimi eppur bravissimi.

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3) ‘A proposito della neve bagnata’ del 'Piccolo Balletto Sorano'. Coreografie curate da Elisabetta Minutolo. Danzatori: Elisabetta Minutoli e Jonathan Colafrancesco. Liberamente ispirata alla seconda parte di ‘Memorie dal sottosuolo’ di Fedor Dostoevskij, la coreografia rivista l’opera in chiave surrealista. La Minutolo è bravissima e il balletto è a dir poco strepitoso.

4) ‘Bagaglio a mano’, presentato dal gruppo: 'Enkùklema DT Project'. Regia di: Margherita Dotta. Coreografie di Margherita Dotta e Sara Cecchini
. Attrice: Francesca Rocchio. Danzatrice: Sara Cecchini. Una perfomance sulla memoria come luogo, come tempo e come nemica. Spettacolo gradevole, forse un po’ acerbo.

5) ‘Lady be, let it be’ del ‘Collettivo B_Sides Us’. Coreografie: Margherita Dotta e Denise Tortora. Danzatrici: Margherita Dotta e Denise Tortora. Un viaggio che nasce dall’osservazione sulla natura effimera delle cose. Il titolo rimanda a una delle composizioni più conosciute dei ‘The Beatles’: Lascia che sia. Due ragazze di grande talento e serietà: ottimo lavoro.

Nella serata del 21 maggio 2017, invece, si sono alternati sul palco le seguenti perfomances: 
1) ‘Tessere la tela di ciò che siamo’ proposto dalla compagnia ‘Hanami’. Regia e coreografie: Francesca Vasta. Interpreti: Sabrina Ferrarini, Elisa Pezzotta, Chiara Rossi, Chiara 
Salvati, Giorgia Spissu, Marzia Turnaturi e Ilenia Varano. Musiche: Laurie Anderson, Philip Glass e Steve Reich. Il futuro è anche tessere una nuova relazione con se stessi, con l’oggetto che creiamo e con gli altri. Le relazioni sono dunque mosse dal desiderio, dalla curiosità e dalla profondità di ciò che siamo. L’abito di contraddittorietà di cui il nostro secolo è rivestito progressivamente ha innescato un processo di rinnegamento dei valori morali, dei principi etici, di uno status deontologico. Una perfomance complessa, ma interessante.

2) ‘180’ del gruppo ‘Seconda materia artistic group’. Progettazione e creazione: Patrizia Gobbi e Silvia Proietti. Tecnica: Tommaso Maltoni. Danzatori: Margherita Fantoni, Maria Padovan, Manuel Pilato e Silvia Proietti. Da un'idea di Maria Padovan. Quale sarebbe potuto essere il destino di donne o ragazze con tali caratteristiche nel periodo antecedente la legge Basaglia? Perfomance geniale, interpreti semplicemente fantastici.

3) ‘Ad sidera, verso le stelle’ proposto da Ashai Lombardo Arop per 'Danzemeticce/Worldance'. La performance narra le tre principali fasi dell'esistenza, a cui la vita espone l'individuo ciclicamente, nessuno escluso. Uno spettacolo intenso ed emozionante.

Nella serata del 27 maggio 2017 abbiamo potuto ammirare:
1) ‘Vox clamantis in deserto’, spettacolo presentato dalla compagnia danzante ‘DDC’. Coreografie: Caterina Danzico. Danzatori: Samuele Bazzano, Marta Bianchi, Giulia Bertoni, Caterina Danzico, Sabrina De Fabritiis, Daniele Di Giorgio e Giulia Romitelli. L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire a essa sia il motore delle nostre attività. Sfuggire all’incertezza è infatti un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. Eccellenti, emozionanti, divertenti. Un gruppo di giovani con grande tecnica.

2) ‘Proc Semic’, presentato dal gruppo: ‘Uscite di emergenza’. Coreografie di Davide Romeo. Danzatori: Marco Cappa Spina e Anna Rinaldi. Cosa succede se allo spazio tridimensionale si aggiunge la dimensione del tempo? La riflessione si sposta da uno spazio concreto a uno ideale, non visibile, ma percepito: conosciamo il tempo, percepiamo il suo scorrere, ma non ne abbiamo un’immagine tangibile. Attraverso la danza il corpo diviene luogo ideale di indagine dove la relazione tra spazio e tempo cerca la giusta distanza. La coppia di ballerini è splendida. Geniali le coreografie.

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Infine, la sera del 28 maggio 2017 abbiamo sorriso e pianto con:
1) ‘Queenquiet’, spettacolo proposto dalla ’Compagnia Atlantide’. Regia e coreografia: Diletta Brancatelli. Danzatrici: Mimosa Achtner, Emanuela Bitondo, 
Diletta Brancatelli, Maria Laura Calvano, Lidia Di Girolamo, 
Federica Giustozzi ed Emanuela La Salvia. Un progetto nato dall'idea della donna in quanto regina che fa un viaggio nel proprio inconscio. Con toni surreali, ironici e sarcastici vengono mostrate, attraverso il linguaggio della danza, le molteplici maschere che oggi la società contemporanea fa indossare a ritmo incessante. Il problema non è tanto quale maschera sia giusto usare ma l’eccesso che c’è dietro ogni atteggiamento. Una perfomance di gruppo spiritosa e intelligente.

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2) ‘Nothing to declare_studio – Cie Twain’, di e con Yoris Petrillo. Musiche originali di: Alessandro D'Alessio. Una produzione ‘Twain_Nuovi Autori 2016’, in collaborazione con ‘Attraversamenti Multipli Festival’ e ‘Teatri di Vetro Festival’, in residenza presso Teatro Frida – Piove di Sacco; Centro d'Arte e Cultura – Città di Ladispoli;  Supercinema – Tuscania; Teatro di Bucine; Teatro Petrella – Longiano. Con il sostegno del Mibact e della Regione Lazio. E' la danza ironica di un viaggiatore che trascina perennemente su di sé innumerevoli borse e valigie, a simboleggiare una generazione che vive nella costante rincorsa di ciò che è ‘smart’, ‘low cost’, ‘last minute’. Quasi un inno all'improvvisazione, a esser sempre pronti, ma mai preparati. Tecnicamente complesso, ma Petrillo è bravissimo.
 

3) ‘Pasolini contemporary glance’, spettacolo proposto dal gruppo: ’Francesco Asselta Company Dancers’. Coreografie di Francesco Asselta. Danzatori: Sabrina De Fabritiis, Caterina Danzico, Federica Lamonaca, Giorgia Duro, Monica Castorina, Jasmine Pili, Bruna Pagliaroli, Matteo Gentiluomo,  Samuele Bazzano, Daniele Di Giorgio e Jonathan Colafrancesco. La personalità, a tratti ribelle a tratti premonitrice, di un intellettuale senza confronti che ha segnato un solco profondo nella Storia italiana. Bellissimo e toccante.

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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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