Le vaccinazioni sono pericolose? E quali sono i rischi? Si tratta di un dibattito ‘antico’, relativo a problematiche che credevamo superate sin dagli anni ’60 del secolo scorso
La parola vaccino è divenuta, in questi ultimi mesi, una ‘patata bollente’. Chi ne parla rischia di fare disinformazione, come accaduto con la tempesta di polemiche sorte intorno alla puntata della trasmissione ‘Report’ di Raitre, in cui sono stati sollevati alcuni dubbi sul vaccino anti-Hpv. Considerata la delicatezza dell’argomento, abbiamo deciso di intervistare la dottoressa Antonella Cicale, medico di assistenza primaria, agopuntore, nutrizionista con master in medicina termale, che durante la propria carriera ha maturato una lunga esperienza clinica in grado di fare chiarezza e informare i lettori sui ‘pro’ delle vaccinazioni, indubbiamente maggiori dei ‘contro’.
Antonella Cicale, inanzitutto può illustrarci la sua formazione professionale?
“Sono un medico di assistenza primaria che esercita in provincia di Mantova. Sono anche agopuntore e ho un master in nutrizione e medicina termale”.
Cosa può dirci della vaccinazione anti-Hpv?
“La vaccinazione anti-Hpv, ovvero contro il Papilloma virus, si è dimostrata molto efficace negli ultimi 20 anni, soprattutto nel prevenire nelle donne il carcinoma della cervice uterina, il collo dell’utero, abbassandone la mortalità, specialmente se effettuata prima dell’attività sessuale. Attualmente, è uno strumento di prevenzione importante, perché il tumore della cervice uterina ha un’alta incidenza: esso, infatti, è il secondo cancro più diffuso nelle donne e colpisce, ogni anno, circa 3 mila e 500 ragazze, causando il decesso di circa un migliaio di loro solamente in Italia“.
Quali sono le controindicazioni della vaccinazione anti-Hpv?
“Il vaccino anti-Hpv non può essere somministrato in gravidanza e in casi di allergie note a uno o più eccipienti contenuti nel vaccino stesso, come nel caso del polisorbato 80, il borato di sodio e il sodio cloruro”.
Secondo la sua esperienza, le vaccinazioni anti-Hpv possono essere la causa di malattie neurovegetative?
“Nel corso della mia personale esperienza clinica, il vaccino anti-Hpv è risultato ben tollerato: soltanto in alcuni casi ha provocato una sfumata sintomatologia, come febbre, nausea e cefalea, regredita spontaneamente o in seguito all’ assunzione di farmaci sintomatici”.
Cosa pensa dell’inchiesta condotta dalla trasmissione ‘Report’ su Raitre, a proposito dei vaccini?
“I vaccini contro l’Hpv sono utilizzati da più di 10 anni e ne sono state somministrate più di 200 milioni di dosi, consentendo una riduzione importante di infezioni e tumori, in particolare della cervice uterina. E’ chiaro che la ricerca muove i suoi passi verso la prevenzione e che la risoluzione delle criticità possa avvenire anche lungo il suo percorso. Ritengo sia importante fare sempre meglio e sempre di più, ma non con posizioni di ‘chiusura’, bensì con sguardo aperto e atteggiamento scientifico, fondato sulle evidenze”.
Quale opinione ha della recente radiazione dall’Ordine dei medici del primo chirurgo contrario alle vaccinazioni, il medico trevigiano Roberto Gava?
“Penso che la medicina e l’evidenza scientifica debbano camminare insieme, tenendo in giusta considerazione ogni punto di osservazione e gli aspetti di più critici nei confronti della strada intrapresa. Detto ciò, non sono d’accordo con tale provvedimento disciplinare, troppo drastico ed estremo”.
Che messaggio vorrebbe dare ai lettori riguardo ai vaccini in generale e alle vaccinazioni anti-Hpv in particolare?
“Le vaccinazioni si sono rivelate, negli anni, tra gli interventi preventivi più efficaci a disposizione della sanità pubblica, poiché capaci di prevenire malattie gravi, che possono causare importanti complicanze, postumi e addirittura la morte. Bisognava semplicemente considerare, con maggior equilibrio, che nonostante siano sicuri ed efficaci, come tutti i farmaci, i vaccini non sono esenti da potenziali rischi o eventi avversi”.
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