A Genova, al Congresso degli agopuntirusti, intesa strategica tra associazioni mediche per rafforzare la collaborazione inteprofessionale su tutto il territorio nazionale
Grande successo a Genova in occasione della celebrazione dei 30 anni dell’associazione Amal, l’associazione dei medici agopunturisti liguri, presieduta da Mohammad Natour, valente professionista di origine palestinese, nonché esponente di spicco della medicina non convenzionale e rappresentante, per la Liguria, di Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia, ndr), che con Umem (Unione medici euromediterranei, ndr) e sotto l’egida del movimento 'Uniti per Unire', hanno preso parte al convegno.
C’è da dire, innanzitutto, che in quel di Genova abbiamo assistito a un intenso programma, caratterizzato da temi molto attuali e con tanti ospiti illustri provenienti da tutta Italia, diviso in due giornate: la prima si è svolta sabato 11 maggio, presso l’aula magna dell’ospedale Galliera e ha offerto ai presenti una serie di conferenze coinvolgenti, con sessioni di discussione condotte da esperti rinomati nel campo della medicina integrata. Ogni presentazione ha offerto un’opportunità unica per apprendere i miglioramenti del settore; la giornata di domenica 12 maggio, invece, ha offerto l’occasione a tutti i presenti di sperimentare direttamente nella pratica i benefici della medicina integrata, attraverso una serie di suggestive dimostrazioni e sessioni interattive presso la sede dell’associazione Amal.
Ad aprire il convegno, nel corso della prima giornata, è stato il professor Foad Aodi, presidente di Amsi e 'Uniti per Unire', con una sua relazione letta insieme al dottor Natour, poiché debitamente divisa in tre parti. La prima parte è stata caratterizzata dal saluto del professor Aodi ai presenti, con una introduzione sul concreto coinvolgimento e sul ruolo di Amsi e 'Uniti per Unire' a un progetto così importante, legato alla medicina moderna, che guarda però anche alle cure alternative, che affondano le loro radici nel passato storico. Aodi ci ha tenuto a sottolineare quanto importante fosse "la presenza di tanti medici italiani di origine straniera, soprattutto tra i relatori, a dimostrazione di un impegno concreto di Amsi per favorire il ruolo e l’immagine di tanti valenti professionisti sanitari, già da tempo perfettamente integrati nel nostro sistema sanitario, che rappresentano una risorsa importante a cui attingere. Questa è la dimostrazione", ha proseguito il luminare, "che Amsi, sin dalla sua nascita, avvenuta nel lontano 2000, continua a puntare sulla buona sanità, sull’integrazione, sul dialogo internazionale, favorendo la collaborazione tra colleghi medici e professionisti sanitari senza distinzioni". Suggestivi sono stati, in tal senso, i collegamenti con un gruppo di medici di Nazareth e con alcuni colleghi siriani. Da registrare la presenza di medici e professionisti delle più svariate nazionalità, come ad esempio quella di un medico, arrivato dalla lontana Romania, che ha illustrato i benefici dell’agopuntura craniale. Il secondo momento della relazione del professor Aodi è stato caratterizzato dall’analisi dall’importanza della collaborazione interprofessionale tra medici e tutti gli altri professionisti sanitari, che lavorano in una equipe dove l’equilibrio e il rispetto dei ruoli viaggiano di pari passo con la qualità della tutela della salute.
Aodi, come esperto docente di ortopedia e fisiatria, sia presso l’Università Tor Vergata, sia presso 'La Sapienza', ha lasciato intendere come solo il rispetto tra i professionisti può far crescere “un sistema sanitario dove l’obiettivo comune deve essere quello, ognuno con il proprio ruolo, di prendersi cura nel modo migliore possibile della salute dei pazienti”.
Nella terza parte, Foad Aodi ha illustrato ai colleghi presenti il 'Protocollo Aodi' per la riabilitazione, forte di un’esperienza ventennale. Si tratta di un percorso terapeutico per le patologie vertebrali e articolari, in cui Aodi utilizza a giorni alterni la mesoterapia antalgica, con l’uso di teca, laser, massaggi e agopuntura. Poi si passa alla rieducazione motoria, una volta superata la fase acuta, con percorsi di osteopatia, di medicina manuale e di ginnastica posturale. Tutto questo sempre prendendo in cura il paziente con una diagnosi ben precisa, adattandosi alla sua patologia ed escludendo controindicazioni. Il ‘Protocollo Aodi’ prevede, dietro indicazione e la supervisione del medico, che questi percorsi vengano poi effettuati da esperti terapisti, con la continua collaborazione tra specialisti reumatologi, fisiatri, terapisti della riabilitazione, ortopedici, chirurghi, gastroenterologi e otorinolaringoiatri. Questo metodo, negli anni, ha riscontrato risultati positivi con una percentuale superiore al 90%, evitando, il più delle volte, di ricorrere all’intervento chirurgico invasivo laddove la riabilitazione e grazie alla collaborazione tra valenti professionisti, consente di curare anche i casi più complessi. ”Con interventi meno invasivi e meno rischiosi”, ha specificato Aodi, “si combatte anche la medicina difensiva, con il paziente affidato a cure di sicuro successo ma più blande, evitando l’intervento chirurgico laddove non sia davvero strettamente necessario”. Il discorso del professor Aodi è poi proseguito sottolineando “l’importanza della salute globale nel mondo, anche per la prevenzione e la formazione alla base di una buona sanità”. A conclusione delle due giornate è stato siglato un Protocollo d’intesa tra l’associazione Amal, da una parte e Amsi, Umem e 'Uniti per Unire' dall’altra, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere maggiormente l’agopuntura e la medicina non convenzionale. L’obiettivo è intensificare la ricerca, la conoscenza, la formazione e la divulgazione di terapie per la salute non convenzionali. Fondamentale è stato anche il ruolo della web tv scuola ‘Unione per l’Italia’, che come sempre ha garantito la diretta social del convegno, offrendo il suo ampio supporto in termini di cultura e divulgazione scientifica. Aodi ha infine proposto, come sempre ha fatto, di istituire, laddove manchino all’appello, “registri per medici esperti di agopuntura e che eseguono mesoterapia antalgica”. L’obiettivo è far conoscere e illustrare queste tecniche, coinvolgendo sempre più i medici di origine straniera. A margine del convegno è stata illustrata una fotografia, sempre presentata da Amsi, sul tema: 'Carenza e fuga all'estero dei nostri professionisti'. Un fenomeno che riguarda, in particolar modo, la Liguria. Entro il 2028, infatti, questa regione, che segnala la popolazione più anziana d’Italia, avrà bisogno di 3 mila medici e, negli ultimi 5 anni, ha chiesto di assumere più di 350 professionisti per le sue aziende sanitarie. “Con i nostri professionisti della sanità di origine straniera”, ha concluso Aodi, “abbiamo evitato la chiusura di 50 strutture e servizi”.
QUI SOPRA, DA SINISTRA: MOHAMMAD NATOUR E FOAD AODI
AL CENTRO: LA CENA GENOVESE DELLE DUE ASSOCIAZIONI MEDICHE
IN APERTURA: IL PRESIDENTE DI AMSI ALL'APERTURA DEL CONVEGNO DEGLI AGOPUNTURISTI LIGURI