È analcolica, senza glutine ed è buona, ricavata dal grano saraceno tartarico aiuta l'organismo a contrastare lo stress ossidativo causato da un pasto troppo abbondante o da un prolungato sforzo fisico
È stata presentata a Roma durante il convegno ‘La birra nella supplementazione post-gara degli sportivi amatoriali e d’élite’ una particolare bevanda ideata dal Crea, Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, in collaborazione con l’Università degli studi della Tuscia nell’ambito del progetto Alimed, finanziato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Proviene al 90% dal grano saraceno tartarico, una tipologia selvatica, ricca di quercetina e rutina, antiossidanti necessari a contrastare lo stress dovuto o a un pasto troppo pesante o a uno sforzo prolungato. Di bassa gradazione alcolica (3%), 'gluten free' e piacevole al palato, questa birra innovativa è stata testata su alcuni sportivi, proprio perché soggetti all’affaticamento ossidativo, per il genere di attività che svolgono.
I suoi effetti benefici sono stati testati attraverso una sperimentazione condotta sullo staff tecnico della Fisi (Federazione italiana sport invernali) del Trentino. “Abbiamo scelto gli sportivi – spiega Giovanni Bonafaccia, il ricercatore Crea che ha coordinato lo studio – in quanto individui facilmente soggetti a stress ossidativo per il tipo di attività che svolgono, ideali quindi per poter evidenziare le proprietà di questa birra. Senza contare che in molti sport, come per esempio nel rugby la birra viene comunemente utilizzata anche nel post gara”.
Il campione di sperimentazione è stato diviso in due parti: alla prima è stato somministrato un pasto ricco di grassi e carboidrati, unito alla birra di grano saraceno; alla seconda è stato affidato lo stesso pasto, ma con una birra commerciale a base di luppolo. La prima cerchia di atleti ha riscontrato un aumento della produzione di citochine, ovvero di molecole riparatrici dei danni dovuti ad alimentazione abbondante o a sovraccaricamento fisico, con una diminuzione del colesterolo. Visti i risultati, diverse federazioni sportive si sono interessate per provare la bibita, quindi i test proseguiranno dopo le Olimpiadi. Una birra antistress, che segna un ambizioso traguardo della ricerca, aprendo nuovi e interessanti orizzonti nell’agroalimentare, a vantaggio sia dei produttori, sia dei consumatori.