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23 Novembre 2024

Ottobre rosa: prevenzione e consapevolezza sul tumore al seno

di Cinzia Riontino
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Ottobre rosa: prevenzione e consapevolezza sul tumore al seno

Solo in Italia vengono diagnosticati circa 55mila nuovi casi ogni anno grazie alla diagnosi precoce, di fondamentale importanza per combattere questa patologia

Ogni anno, il mese di ottobre si tinge di rosa in tutto il mondo. Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tumore al seno: una delle forme di cancro più comune e aggressiva nelle donne. Solo in Italia vengono diagnosticati circa 55mila nuovi casi ogni anno. Questo grazie alla diagnosi precoce, di fondamentale importanza per combattere questa malattia. A ottobre, il nastro rosa è ormai simbolo di questa campagna, diventato un emblema a livello mondiale. La prevenzione rappresenta la prima linea di difesa contro il tumore al seno. Dunque, ottobre è un momento per diffondere informazioni e promuovere lo screening: due aspetti importanti per aumentare la consapevolezza e incoraggiare le donne a sottoporsi a controlli regolari. Si sottolinea, quindi, l’importanza della mammografia: un esame radiografico al seno, in grado di rilevare noduli prima che diventino palpabili. Viene consigliato alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. E se c’è una storia familiare di tumori al seno, i controlli andrebbero fatti già prima dei 40 anni.
Oltre alla mammografia, troviamo altri strumenti utili come: l’ecografia mammaria e, per approfondire, la risonanza magnetica. Una delle altre forme di controllo per la prevenzione è l’autopalpazione, che ogni donna può imparare e fare periodicamente. Più il cancro viene identificato in una fase iniziale, maggiori sono le possibilità di successo.
Questa la testiPrevenzione_medica.jpgmonianza di una fedele lettrice, Irene, che ci ha scritto una bella lettera, indirizzata alla redazione: “Mi chiamo Irene, ho 69 anni e vivo a Milano. Sono sempre stata una persona solare e sorridente. Anche nelle situazioni più difficili, ho costantemente cercato un insegnamento. Ma quel giorno non è stato così. Tutto è iniziato con un malore per un calo di pressione. E proprio quel calo di pressione mi ha salvato la vita, almeno spero. Mi dicevo che le visite periodiche non servivano a nulla, ma ho dovuto ricredermi. Sono stata anche fortunata: il carcinoma era al primo stadio e, secondo i medici, ho buone possibilità per una guarigione definitiva. Il 10 settembre scorso”, prosegue Irene, “mi sono sottoposta a una mastectomia e, tra pochi giorni, dovrò iniziare con un ciclo di chemioterapia. Dopo l’intervento, per qualche giorno ho evitato di guardarmi allo specchio. Capisco che dovrò, con il tempo, accettare il mio corpo che, ormai, è cambiato per sempre. E anche questa volta devo ammettere che la lezione c’è stata: il nostro corpo è un tempio e dobbiamo prendercene cura. Alle donne vorrei trasmettere un messaggio chiaro: la prevenzione e la diagnosi precoce sono essenziali, possono davvero fare la differenza. Sosteniamo la ricerca scientifica”, conclude Irene, “che ha fatto passi enormi nella lotta contro il tumore al seno”.
Un messaggio importante, quello della nostra lettrice, che, invita le donne a informarsi, a partecipare agli 'screening' e adottare abitudini sane. Attraverso l’impegno dei medici e delle associazioni, possiamo continuare a combattere il tumore al seno e sperare in un futuro in cui questa patologia diventi sempre più curabile e prevenibile. Ottobre è un momento per 'fare squadra' contro il tumore al seno, ricordando a tutte le donne l’importanza dei controlli regolari.
Fare_squadra.jpg
 



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