Amsi, Umem e il movimento ‘Uniti per Unire’ ufficialmente a fianco di ‘Nursing up’ nella battaglia per la tutela dei diritti e della dignità dei professionisti dell'assistenza
Gli infermieri italiani, stanchi e logorati da un sistema sanitario che dimostra ogni giorno di non essere più a misura di professionista, si preparano a una nuova stagione di legittime proteste. Da nord a sud, le delegazioni regionali di 'Nursing up', il loro sindacato di categoria, stanno programmando mobilitazioni che hanno lo scopo preciso di 'smuovere' le aziende sanitarie da un pericoloso, immotivato e fin troppo duraturo immobilismo, che relega, oggi più che mai, gli infermieri, le ostetriche e gli altri professionisti dell’assistenza a trasformarsi, loro malgrado, nelle vittime sacrificali, tra turni massacranti e disagi che sembrano destinati a non avere fine.
In un momento così delicato, l’Amsi, l’associazione nazionale Medici di origine straniera in Italia, attraverso il suo presidente, Foad Aodi, insieme all’Umem (Unione medica euromediterranea, ndr) e al movimento internazionale transculturale e interprofessionale ‘Uniti per Unire’, hanno scelto di sostenere le legittime cause della protesta targata 'Nursing up', sposando a pieno, in questo delicato momento, il profondo senso delle battaglie che il sindacato si appresta ad intraprendere.
“Il fatto che l’associazione Medici di origine straniera in Italia condivida, oggi, la nostra mobilitazione scendendo in campo al nostro fianco”, ha dichiarato Antonio De Palma, presidente nazionale di 'Nursing up', “racconta l'importanza di una collaborazione, quella tra medici e infermieri, che quando si vuole non si esaurisce nelle corsie degli ospedali, ma prosegue mettendo da parte corporativismi ed egoismi attraverso importanti sodalizi, finalizzati ad accendere i riflettori sulle rispettive cause, su quelle comuni e sul senso profondo di quel servizio che entrambe le professioni rendono alla cittadinanza. Vero è”, ha aggiunto De Palma, “che da tempo il nostro sindacato sostiene la necessità di mettere fine a sempre meno giustificabili sperequazioni contrattuali e organizzative tra le professioni sanitarie, sempre nel massimo rispetto dei differenti ruoli, per il bene della collettività”, ha concluso. Non potevano mancare, in tal senso, le dichiarazioni del professor Foad Aodi, presidente dell’associazione nazionale Medici di origine straniera in Italia (Amsi): “Non posso che esprimere piena solidarietà a tutti gli infermieri italiani da parte Amsi, Umem e ‘Uniti per Unire’ e unirmi alla causa del sindacato 'Nursing up' nel chiedere al Governo italiano di ascoltare e tutelare gli infermieri e i professionisti della sanità italiani e quelli di origine straniera in Italia, prima che sia tardi e prima che l'emorragia di professionisti all’estero diventi insanabile. In tal senso”, ha concluso Aodi, “a nome dei tanti medici e dei professionisti sanitari che mi pregio di rappresentare, assicuriamo il nostro sostegno convinto alla causa degli infermieri e dei professionisti dell'assistenza”.