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23 Novembre 2024

Sanità: proseguono le fughe all'estero

di Valentina Ughetto
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Sanità: proseguono le fughe all'estero

Foad Aodi: “Da 20 anni monitoriamo, sia uscita che in entrata in Italia, i professionisti della sanità italiani e di origine straniera, ma negli ultimi 3 abbiamo registrato un’emorragia verso l'estero e dal pubblico in continuo aumento”
 
L'associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), il movimento 'Uniti per Unire' e l'Unione medica euromediterranea (Umem) continuano a monitorare la situazione dei professionisti della sanità italiani e di origine straniera in Italia, sia in entrata, sia in uscita. Negli ultimi 20 anni, il laboratorio e le associazioni create dal professor Foad Aodi, consigliere dell'Ordine dei medici di Roma e provincia, monitorano, sia uscita, sia entrata in Italia, il dato dei professionisti della sanità, italiani e di origine straniera e, negli ultimi 3 anni, si è registrata un’emorragia verso l'estero e dal pubblico in continuo aumento, con una media complessiva del 40%. Inoltre, risulta un aumento sempre del 40% di arrivi in Italia di professionisti della sanità stranieri. Amsi, Umem e il movimento ‘Uniti per Unire’, dopo il ringraziamento all'Asp di Trapani e al comune di Mussomeli (Cl), ringraziano anche le Asp di Enna, Catania e di tutte le regioni italiane che stanno aprendo le porte degli ospedali ai camici bianchi stranieri. Ecco alcune novità e dati importanti: dopo un lungo e complesso processo burocratico, segnato dalla pubblicazione di diversi bandi rivolti anche ai medici provenienti da Paesi extraeuropei, sono finalmente in arrivo a Nicosia (En) i primi sei medici stranieri. Questo gruppo è composto da due professionisti cubani e quattro argentini, destinati a occupare posti vacanti in vari reparti, tra cui: Chirurgia (due medici); Pronto Soccorso (uno); Ostetricia e Ginecologia (uno); Pediatria (uno); Medicina Generale (uno). In data 14 novembre, l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Enna ha annunciato un nuovo bando, per reclutare altri 100 medici specializzati, che saranno assegnati agli ospedali di Nicosia, Leonforte, Enna e Piazza Armerina. Le discipline richieste comprendono: Anestesia e Rianimazione; Medicina e Chirurgia di accettazione (Pronto Soccorso); Cardiologia; Chirurgia; Ortopedia e Traumatologia; Ginecologia e Ostetricia; Patologia Clinica; Medicina Generale; Radiologia; Nefrologia; Medicina Trasfusionale (Ematologia).
Attualmente, l’ospedale ‘Basilotta’ di Nicosia (En) opera con meno della metà dei medici previsti in organico. Nonostante diversi bandi di concorso dell’Asp di Enna non abbiano avuto successo, questa nuova strategia è emersa come l’unica soluzione per evitare la chiusura di reparti a rischio. Inoltre, prosegue l’attenzione dell’Asp di Catania per il potenziamento e il rilancio dell’ospedale ‘Gravina’ di Caltagirone. Dopo le interlocuzioni con l’Università ‘Kore’ e il comune di Caltagirone (Ct), per l’avvio dell’iter relativo all’istituzione, al ‘Gravina’, di un corso di Laurea in Infermieristica, è giunta in questi giorni la notizia dell’assunzione di cinque dirigenti medici con qualifica estera - due pediatri, un chirurgo, un medico di medicina interna e un infettivologo - che hanno preso servizio dallo scorso 1° ottobre presso l’ospedale di Caltagirone. Con la delibera n. 1401, la direzione strategica dell’Asp di Catania, guidata dal commissario straordinario, Maurizio Lanza, ha stabilito l’approvazione delle procedure concorsuali e il conferimento degli incarichi. Il percorso amministrativo per il reclutamento di personale con qualifica estera è stato avviato con l’avviso pubblico di ricognizione per manifestazione di interesse per personale medico con qualifica estera, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Guri) n. 59 del 4 agosto 2023. Il termine per la presentazione delle istanze era fissato per il 4 settembre. Con questo provvedimento, l’Asp di Catania ha inteso potenziare le attività di reclutamento aggiungendo un ulteriore canale, al fine di rispondere alla gravissima carenza di personale medico che riguarda, in particolare, gli ospedali delle aree interne della Sicilia. In coerenza con la programmazione e verificate le carenze in organico, sarà possibile 'ribandire' ulteriori e nuovi avvisi specifici, rivolti a personale con qualifica estera.
"Noi dal 2000 con lFoad_in_ascolto.jpg'Amsi, con il Movimento Uniti per Unire dal 2012 e poi con l'Umem dal 2016”, ha dichiarato Foad Aodi, consigliere dell’Ordine del Medici di Roma e provincia, “abbiamo sempre invitato il mondo politico e i governi ad iniziare a programmare e affrontare il problema della carenza dei medici, infermieri ,fisioterapisti e professionisti della sanità sotto tutti gli aspetti. Purtroppo, non sempre siamo stati ascoltati. Anzi, molte volte siamo stati attaccati con l’accusa di voler riempiere gli ospedali di professionisti della sanità di origine straniera, che non era in nostro obiettivo, perché invitavamo i nostri colleghi nei nostri Paesi di origine a rimanere lì perché anche i nostri Paesi avevano bisogno. Ecco”, ha proseguito Aodi, “alcuni numeri che ci preoccupano molto: 1) più di 800 servizi in strutture, servizi, branche, medici di famiglia, centri di fisioterapia e di analisi, pronto soccorso, Rsa e cliniche hanno evitato la chiusura grazie al contributo dei professionisti della sanità di origine straniera che esercitano già in Italia e che sono arrivati già da tempo dall'estero (sud e centro America, Paesi arabi e Paesi dell'est europeo); 2) aumento delle richieste di medici, infermieri, fisioterapisti, farmacisti all'Amsi da parte delle regioni italiane sia dal pubblico che dal privato (negli ultimi 3 anni più di 7 mila richieste); 3) aumento del 40% negli ultimi anni (da settembre del 2023, addirittura del 60%) delle richieste di informazioni e delle richieste di lavorare all'estero (Paesi del Golfo e Svizzera in particolare) da parte dei professionisti della sanità di origine straniera italiani (da maggio a oggi più di 2 mila richieste da parte dei professionisti della sanità italiani solo per i Paesi del Golfo di cui, la maggioranza, solo dal pubblico e più del 85% con specializzazioni che mancano in Italia (numerosi anestesisti, radiologi, ortopedici, medici di emergenza, chirurghi generali giovani, chirurghi plastici, infermieri, fisioterapisti e farmacisti); 4) aumento del 40%, negli ultimi 3 anni, degli arrivi di professionisti della sanità di origine straniera dall'estero (sud e centro America, Paesi Arabi, Paesi dell'est, specialmente dopo per il decreto 'Cura Italia', articolo 13, che scade il 31 dicembre 2025”, ha concluso Foad Aodi, presidente Amsi e del movimento 'Uniti per Unire', nonché docente a contratto presso l'Università di Tor Vergata e membro della commissione Salute Globale Fnomceo, lanciando il suo appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per non creare ulteriori deserti sanitari e fughe all'estero.
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NELLA FOTO QUI SOPRA: IL PROFESSOR FOAD AODI INTERVISTATO DAL TG1

AL CENTRO: IL LUMINARE DURANTE UNA SESSIONE DEL CONSIGLIO DELL'ORDINE DEI MEDICI

IN APERTURA: L'OSPEDALE 'BASILOTTA' DI NICOSIA (EN)


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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