Il primo decennio del secondo dopoguerra è stato quello della ragazza ‘maggiorata’: dopo gli stenti del conflitto mondiale, la ‘donna-simbolo’ della ripresa e del benessere è stata quella dalle forme prorompenti, poiché il suo corpo era metafora del sogno di opulenza attraversato dall’Europa e tradottosi, di lì a poco, nel 'boom' economico
La storia delle ‘pin-up’ è iniziata durante la prima guerra mondiale, quando il presidente americano, Woodrow Wilson, diede vita alla ‘Division of Pictorial Publicity’, il cui compito era quello di ideare stimoli visivi che convincessero gli uomini ad arruolarsi. Si scoprì allora che le ‘pin-up’ erano piuttosto convincenti. Da quel momento in poi non ci volle molto perché le prorompenti ragazze fossero protagoniste di calendari, pubblicità e copertine in tutto il mondo. La popolarità delle ragazze ‘pin-up’ continuò ad aumentare durante la seconda guerra mondiale, quando i soldati, lontani da casa, appendevano un’immagine che gli ricordava il motivo per cui combattevano. A partire dal secondo dopoguerra è stato il cinema, soprattutto quello americano, a proporre i nuovi canoni estetici: le ‘vamp’ appariscenti ma rassicuranti e tutte curve, sono state le ispiratrici della moda e hanno offerto modelli sociali da seguire per le donne di ogni ceto sociale. Quando si parla di dive anni cinquanta, la memoria corre subito a Marilyn Monroe, Grace Kelly, Rita Hayworth, Elisabeth Taylor e Ava Gardner. Ad accomunarle, curve morbide e accoglienti, che incarnavano un modello ideale di moglie e madre, ma che certamente non mortificavano la sensualità, esaltata da abiti stretti in vita e ampi sui fianchi.
Un mito che non si è estinto
Sia nel cinema, sia in televisione si sta tornando a prediligere la cosiddetta ‘bellezza burrosa’: décolleté importanti e curve generose sono tornate a essere il vanto di tante donne. E spesso capita che i mitici anni cinquanta del secolo scorso vengano addirittura emulati. Basti pensare alla figura di Dita Von Teese, la ‘regina del burlesque’, che fa di tutto per assomigliare alle star di metà novecento. Tutto in lei è ‘retrò’: dalle acconciature vaporose all’immancabile eyeliner, dalle labbra rosse al neo, finto, sul viso. La televisione e il cinema stanno riportando alla ribalta lo stile appariscente delle ‘pin up’, che si stanno facendo largo anche nel campo della moda, della musica e dell’arte. Forse, per la prima volta nella Storia, la moda arriva anche dal 'basso', tanto che molte ragazze si stanno mostrando capaci di crearsi una propria identità indipendente, andando così a influenzare e a incrinare i dettami più severi delle grandi case di abbigliamento.
Francesca Giuliano: una ‘pin-up’ di casa nostra
Vive a Roma, ma è nata a Cannes. Fino a qualche anno fa aveva problemi a causa del suo fisico prorompente, ma da quando le ‘pin-up’ sono tornate a farsi largo, per lei tutto è cambiato. Francesca, infatti, ha cominciato ad avere molta notorietà e tantissime opportunità, soprattutto lavorative. E quelli che lei credeva fossero ‘difetti’ sono diventati punti di forza. Dal gennaio dello scorso anno, da promotrice finanziaria si è ritrovata protagonista del seguitissimo programma pre-serale ‘Avanti un altro’, trasmesso da Canale 5 e condotto da Paolo Bonolis, in cui ha finito col rappresentare la classica ‘miss anni ’50’, dimostrando talento, fascino e carisma.
NELLA FOTO: FRANCESCA GIULIANO
Salva