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21 Novembre 2024

Jannik Sinner: il campione gentile

di Elisabetta Lattanzi
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Jannik Sinner: il campione gentile

A soli 23 anni ha portato nel tennis non solo tecnica e bravura, ma tutta la sua personalità, il suo essere un ragazzo semplice che viene dalla montagna dove lui era una ‘mosca bianca’ perché preferiva la racchetta piuttosto che praticare gli sport invernali
 
La stagione tennistica 2024 va verso la sua conclusione e Jannik Sinner è ufficialmente il primo tennista italiano più forte al mondo. A soli 23 anni ha portato nel tennis non solo tecnica e bravura, ma tutta la sua  personalità, il suo essere un ragazzo semplice, uno che viene dalla montagna dove lui era una 'mosca bianca', perché preferiva la racchetta piuttosto che praticare sport invernali. Un ragazzo che non ama troppo i social e ci tiene a mantenere la vita privata fuori dallo schermo. Uno che, sin da 'piccolo', è abituato a fare delle rinunce. Come sacrificare la vita mondana per dedicarsi agli allenamenti, sapendo di poter contare sugli affetti sinceri: la famiglia e gli amici veri. E’ proprio per questo suo modo di essere che è amato e stimato, sia dagli adulti, sia dai bambini, che improvvisamente hanno deciso di imparare a giocare a tennis, facendo notevolmente aumentare il numero degli iscritti nei circoli di tutta Italia.
Sinner porta con sé la consapevolezza che essere il numero 1 è una “responsabilità bella e sana”, che richiede impegno e preparazione per essere “imprevedibile in campo”. Tutto ciò richiede sacrificio, dedizione e onestà, perché essere onesti con gli altri e con se stessi porta ad accettare le difficoltà e le sconfitte. E aiuta a crescere professionalmente e umanamente.
E’ questa suaJannik_and_Djokovic.jpg onestà che lo ha reso ancora più unico da quando, durante la semifinale degli Internazionali di Francia al Rolland Garros contro Alcarez, ha corretto un errore arbitrale a suo favore, facendo rigiocare il punto. Quel momento è rimasto impresso negli occhi e nel cuore degli italiani, che hanno riscoperto il tennis e hanno passato le ore incollati allo schermo a guardarlo giocare, fatto che in genere accadeva soltanto quando giocava la nazionale di calcio. E’ dunque scoppiata la 'sinnermania': non solo c’è la voglia di cimentarsi con la racchetta sulla terra rossa o di vestirsi come Sinner, di seguirlo sia in campo che fuori, ma c’è anche chi si è sbizzarrito a inventare il 'cocktail Sinner' o il gelato al 'gusto Sinner'. Qualcuno direbbe “cose tipiche degli italiani”. Gli psicologi, invece, parlano di “modelli positivi”, ossia di figure in cui i ragazzi si rispecchiano e che vedono come modelli da seguire.
Nel caso di Sinner niente ostentazioni o 'bravate', ma tanto talento e gentilezza, tenuta mentale e concretezza, tenacia nel lavorare sodo. Tutte doti che gli hanno permesso di realizzare il sogno che coltivava fin da bambino: diventare il numero 1 del tennis mondiale. Tra l’altro, nelle varie interviste di questi mesi, il tennista ha esortato i bambini a inseguire i propri interessi, a fare ciò che ognuno desidera, perché “facendo ciò che si ama si diventa vincenti”.
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