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23 Novembre 2024

La difesa 'indifendibile'

di Andrea Giulia
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La difesa 'indifendibile'

Napoli da 'cardiopalma' a Firenze con tanti ‘goals’, forse troppi; la Roma riparte battendo il Chievo con qualche affanno ‘asmatico’; l’Inter si ricorda di essere tale e sconfigge la solita ‘Lazietta’ immatura e in fondo alla classifica il Cagliari festeggia il Natale con un pessimo spumante del discount

Siamo più o meno tutti d’accordo che la quintessenza del piacere ‘pallonaro-calciofilo’ risieda nell’atto sacro di spingere un pallone dentro la rete avversaria, al fine di fare e di poter urlare a squarciagola: “Goal”!!!!!! Ne consegue che, se tutte le partite del campionato di calcio terminassero ‘zero a zero’, i tifosi di tutte le squadre sarebbero così (giustamente) ‘imbelviti’ e ‘incarogniti’ con i propri ‘beniamini’ che non esiterebbero a scagliare dagli spalti milioni di milioni di palloni ‘Supertele’ in direzione della porta avversaria, nella speranza (remota) di vedersene riconosciuto almeno uno. Certamente, la scelta dei ‘Supertele’ anni ’70 nasconde ragioni di economicità, dal momento che i palloni regolamentari ‘post Tango’ sono più costosi del Rolex Chronograph realizzato nel 1942 e in offerta su Ebay a 1,3 milioni di euro, senza sconto. Ma detto ciò, un calcio senza uno ‘straccio bagnato’ di 'regime difensivo' sarebbe una ‘porcata megagalattica’: un affronto intollerabile contro le partite ‘5 contro 5’ giocate da tutti noi sotto il ponte ferroviario di via Proba Petronia in Roma. I più ‘sottoproletari’ tra noi, quando avevano l’età, il fisico e soprattutto il ‘fiato’ per giocarle, costruivano i ‘pali’ delle porte con i ‘ky-way’ bucati dei mercatini rionali. Ma se eravamo disposti anche a lordare di fango ‘fangoso’ i nostri ‘giacchetti’ pur di impedire ai nostri amici di ‘fare goal’, ciò accadeva perché ritenevamo che ‘attacco’ e ‘difesa’ fossero due ‘reparti’ calcistici che dovevano andare ‘a braccetto’, o che dovrebbero funzionare all’unisono, di pari passo, altrimenti non è vero calcio: al massimo, è la ‘Premier League’. Scriviamo tutto questo per sottolineare i molteplici problemi difensivi che sta denunciando il pur spettacolare Napoli, il quale a Firenze ha preso altre 3 ‘sberle’, dopo le 3 già incassate al ‘San Paolo’ dal Torino nel turno precedente. Stavolta, i partenopei non sono riusciti a segnarne uno in più degli avversari. E già gli è andata ‘bene’ di essere riusciti a pareggiare contro Bernardeschi e company, a loro volta in evidente ‘ripresa’. Resta solamente da chiedersi se Fantozzi e Filini, schierati nel ‘pacchetto difensivo’ predisposto da Maurizio Sarri, non farebbero miglior figura rispetto all’attuale coppia di ‘centrali’ napoletani. Approfitta ‘gioiosa’ di questi due punti persi in ‘chiave-Champions’ dal ‘ciuccio vesuviano’ la Roma, che batte il Chievo 3 a 1 dopo qualche affanno ‘asmatico’, palesato nella prima frazione di gioco. Ora, gli ‘Spalletti boys’ sono a sole 4 lunghezze dalla Juventus, che però - c’e’ sempre un ‘però’ nella Storia giallorossa… - non ha giocato, poiché tra un ‘pugno’ di ore contenderà al Milan la finalissima della Supercoppa italiana, in programma a Doha, in Qatar. La delusione più cocente della giornata è senz’altro rappresentata mestamente da una Lazio eternamente ‘acerba’, come le insopportabili ‘nespole selvatiche’ note per la loro antica definizione di ‘frutti allappanti’. I ‘biancocelesti’ avevano anche ben impostato la sfida del ‘Meazza’, creando 3 nitide occasioni da ‘goal’, ma alla fine della fiera le ‘palle’ ritrovate in fondo al ‘sacco’ sono state quelle dell’Inter: Banega e Icardi i ‘giustizieri’ degli eterni incompiuti, benché simpatici, ‘aquilotti’ laziali. Per la gioia del nostro direttore responsabile, l’Atalanta quest’anno sembra davvero da quarto/quinto posto in classifica: dopo aver battuto anche l’Empoli - non che ci volesse il Real Madrid di Puskas, Gento e Di Stefano – la ‘dea orobica’ è giunta alla quota, per ‘lei’ record assoluto, di 32 punti ricavati solo dal girone di andata. Dopo la clamorosa sconfitta interna della settimana scorsa per opera del Palermo, il Genoa invece ha pensato bene di andare a perdere anche fuori casa, a Torino col ‘Toro’, per non destare sospetti di favoreggiamento del ‘profondo sud’, mentre il Palermo, che aveva l’occasione più unica che rara di vincere la sua prima partita casalinga dopo 8 sconfitte invereconde, si fa raggiungere al 95esimo dall’assai poco temibile Pescara (1 vittoria a tavolino, 6 pareggi e 11 sconfitte sino a oggi). Sempre rimanendo nei ‘bassifondi’, desta sensazione e sconcerto il cammino sempre più ‘tragicomico’ del Sassuolo, che ormai se non perde tutte le partite non si sente ‘sublimato con l’infinito’. Invece, il ‘redivivo Cagliari’, a dispetto di una difesa orrida come l’acconciatura di Pogba agli ultimi campionati europei, ne ha fatti 4 e se ne ‘strafrega’ se ne prende 3, perché vincendo è riuscito ad abbandona la zona a luci molto ‘rosso-B’. Per Natale, il presidente Giulini ha promesso di regalare a squadra e tifosi il ‘pandoro’ e pure il ‘panettone’, senza dimenticare il classico spumante ‘senza annata’, come vuole la tradizione dei cestini natalizi ‘aziendali’.
In conclusione, prima di lasciare lettrici e lettori affezionati a questa ‘ignobile rubrica’ agli ormai imminenti preparativi per il ‘cenone-grande abbuffata’ di Natale, vogliamo augurare a tutti delle serene festività, con la promessa di riaggiornarci su queste stesse colonne alla ripresa del campionato.

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