Il mensile di informazione e approfondimento che
intende riunire culturalmente il nostro Paese nel pieno rispetto di tutte le sue tradizioni, vocazioni e ispirazioni ideologiche e politiche.
diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
28 Aprile 2024

La svolta democratica e rivoluzionaria del teatro ‘immersivo’

di Carla De Leo
Condividi
La svolta democratica e rivoluzionaria del teatro ‘immersivo’

L’alba di un nuovo genere teatrale è ormai innanzi ai nostri occhi: niente sarà più come prima

Il teatro sta reagendo, a suo modo, contro quella condizione di ritualità che vorrebbe relegarlo in un angolo rispetto al cinema e alla televisione. Una reazione coraggiosa, interessante, d’avanguardia. Già dal Regno Unito e dagli stessi Stati Uniti stanno giungendo notizie di nuovi successi importanti e clamorosi. Ed ecco, dunque, la scelta di questi due eccellenti autori italiani, Riccardo Brunetti ed Emiliano Loria, che al teatro ‘Studio Uno’ di Roma hanno puntato tutto su una nuova formula di rappresentazione sperimentale, quasi eversiva: stiamo parlando dell’Immersive Theatre, un modo realmente innovativo di coinvolgere il pubblico e gli spettatori liberando il teatro stesso da quei meandri di rigidità e di conformismo che gli impediscono di rielaborare una propria concezione di sé. Percorsi inquietanti, ambienti condivisi assieme agli attori, partecipazione diretta degli spettatori all’interno delle singole scene. Una formula tanto ingegnosa, quanto innovativa e coinvolgente, che dà modo allo spettatore di ricercare e raccogliere, lungo il proprio percorso, tracce sempre nuove, che vanno a completare il ‘puzzle’ di una vicenda all’interno della quale si viene trasportati come attraverso una macchina del tempo. La casa romana del teatro indipendente ‘Studio Uno’ è la prima a cimentarsi, nel nostro Paese, in questa nuova formula espressiva: gliene va dato atto e merito. E l’idea di mettere in scena, nei giorni scorsi, questo ‘Augenblick: l’istante del possibile’, firmato da Loria e Brunetti, rappresenta il primo e più autentico segnale di una vitalità e di una rinascita assolutamente fondamentali per il mondo del teatro e dell’intera cultura italiana. Già in passato avevamo sottolineato l’importanza di lavori che stavano cercando di immettere elementi e tecniche innovative all’interno della rappresentazione teatrale, tramite l’apporto di nuove tecnologie, videoclip e musica dal vivo. Ma nel caso del teatro ‘immersivo’ siamo di fronte a un passo in avanti di portata addirittura rivoluzionaria, che potenzialmente potrebbe risvegliare l’intera collettività dal proprio ‘torpore’. Non è certamente una costrizione quella di doversi immergere e partecipare al ‘giuoco del teatro’: il pubblico può farlo o meno. Ciò che più conta è comprendere come tali forme di sperimentazione servano a far capire le notevoli potenzialità dell’arte e del teatro, del ruolo stesso di quest’ultimo all’interno della nostra società. Produrre contenuti consentendo agli spettatori di partecipare ai medesimi, raccogliendo lungo i percorsi soggettivi di ognuno di loro quegli elementi in grado di dare risposte e chiarire significati, rappresenta un’importantissima ‘svolta democratica’, l’uscita dirompente dagli schematismi del passato. Una rivoluzione finalizzata a trasportare gli spettatori verso quel confine culturale che si trova al di là del gioco e prima del gioco. Salutiamo, dunque, l’avvento di questa significativa svolta della rappresentazione teatrale in quanto notizia culturale di assoluto rilievo, come ‘momento-soglia’ fondamentale che solo il conformismo omologativo imposto dal ritrovarci immersi, ahinoi, nella ‘spazzatura’ televisiva, cinematografica e commerciale, ci impedisce di stigmatizzare nel suo intrinseco valore. Il teatro del futuro sarà così: immersivo, coinvolgente, giocoso, persino inquietante nel suo rilanciare l’esigenza di rapporti umani più aperti, diretti e inclusivi. Tutto ciò segnala definitivamente il prossimo avvento di una ‘società aperta’, più empatica e moderna, in cui anche il pubblico sarà chiamato democraticamente a ‘fare testo’. Ringraziamo lo sforzo elaborativo di Brunetti e Loria per quest’importantissimo nuovo ‘approdo’ culturale; per questo rifiuto nei confronti della chiusura dell’individuo in se stesso; per la loro attenzione nei confronti di ciò che sta accadendo lungo i più alti versanti della produzione culturale internazionale. Non ci illudiamo che sarà semplice, qui da noi, far apprezzare  e comprendere fino in fondo questo ‘moto’, questa ‘reazione’ espressamente indirizzata contro la pigra mentalità ‘solipsista’ della società italiana. Tuttavia, ben presto si sarà costretti a prendere atto che l’alba di un nuovo genere teatrale è ormai innanzi ai nostri occhi. E che niente sarà più come prima.

 

Fondazione_Sogol.jpgLisa_Benjamin.jpgBenoit.jpg

AUGENBLICK – L’istante del possibile

Una Coproduzione Amaranta/Orma Fluens – Teatro Studio Uno

LA TRAMA - Svelare i dettagli della storia sulla quale si sviluppa il copione di questo spettacolo equivarrebbe a togliere il gusto allo spettatore di ricostruire personalmente il complesso intreccio di questo lavoro. Possiamo però fornirvi un piccolo indizio. Una sorta di incipit all'avventura esperenziale di Augenblick: la Fondazione Pierre Sogol (PSF) celebra il suo 74° anno di vita con un ciclo di conferenze sul paraalpinismo metastabile, la orogeodetica traslazionale e sugli influssi della Geografia Rinnovata nelle arti e nei mestieri. È con immenso orgoglio che la PSF incarna da decenni lo spirito innovatore e pionieristico del personaggio che più ha inciso nell’ultimo ventennio nell’avanzamento delle conoscenze umane, prima con l’appassionata opera di esplorazione delle Frontiere Impercettibili del globo terracqueo, e successivamente con la sapiente teorizzazione dei principi fisici e metafisici che regolano questa porzione del pianeta, tuttora segregata al di la di una frontiera tanto inaccessibile quanto elusiva. Il resto lo scoprirete da soli.

Regia Riccardo Brunetti  
Drammaturgia Emiliano Loria, Riccardo Brunetti   
Allestimento Amaranta / Orma Fluens   
Performer Alfredo Pagliuca, Carolina Bevilacqua, Emanuele Nargi,
Paola Scozzafava, Riccardo Brunetti, Sandra Albanese, Silvia Ferrante   
Falegname e Costruzioni Speciali  Leonardo Mian    
Sarta Rosanna Notarnicola  
Consulente ai Costumi Debora Mian  
Tecnica  Cristiano Milasi   
Strategie di Comunicazione Amaranta   
Webmaster Alfredo Pagliuca   
Social Networks Paola Scozzafava   
Foto  Eleonora Loria
Illustrazioni Eugenio Sicomoro  
Staff
Andrea Sampalmieri, Anna Maria Avella, Emiliano Trimarco, Paola  Caprioli, Valeria Marinetti.
Con l’insostituibile supporto della Famiglia Ferrante/Chiarolanza, della Famiglia Amoruso/Sbordoni Angelotti della Famiglia Toscani Irina Mian.  

dal 12 al 22 Febbraio  2015
Teatro Studio Uno, Via Francesco Baracca, 52 (Torpignattara)
Ingr. 15 euro
Martedì – Sabato ore 21.00, Domenica ore 18.00

Per info: 3494356219- 3283546847
www.teatrostudiouno.com –  info.teatrostudiouno@gmail.com

Note di Regia
Quello che ci ha colpiti profondamente nella forma del Teatro Immersivo, pressoché sconosciuta in Italia, è stata la ricchezza delle possibilità narrative. La complessità della costruzione drammaturgica scenica (come l’avrebbe definita Bene) è certamente mesmerizzante per gli spettatori, ma prima ancora lo è per gli autori, il regista e i performer. Siamo quindi partiti da Daumal, dai nostri desideri, creando un affresco di colori, materie, odori, sapori, testi, immagini, e presto altre ispirazioni si sono presentate spontaneamente. Dai Brothers Quay, ai noir anni ’40, fino allo Zarathustra. Con lo spettatore al centro, nell’idea Immersiva di Teatro gli stimoli devono essere multipli e variegati, in modo che ognuno possa essere libero di costruire la propria storia, diventandone quindi co-autore. Questi stimoli si articolano in una serie di eventi, una grande storia, composta a sua volta da tanti percorsi narrativi distinti e intrecciati. Ognuno sta cercando la propria strada, strada che ci è piaciuto immaginare in verticale, come in una scalata verso l’istante in cui tutto è possibile. Riccardo Brunetti


Amaranta/Orma Fluens
Fondata nel 1999, per rispondere al bisogno di uno spazio di ricerca per l’incontro fra le arti teatrali e il canto tradizionale, Amaranta propone negli ultimi anni una serie di interventi teatrali più volte premiati: Teatri del Sacro (2009), Teatri di Sabbia (2012), Roma Fringe Festival (finalista 2012, semifinalista 2013). La ricerca estetica si ispira alle ultime fasi del lavoro di Jerzy Grotowski e, attraverso la collaborazione con Orma Fluens, spazia fino alle più recenti tendenze site-specific.
Fin dalla sua formazione, il gruppo, sotto la guida di Riccardo Brunetti, ha intrapreso una pratica di ricerca regolare ed intensiva. Oltre all’organizzazione di seminari e laboratori, il gruppo è stato coinvolto in baratti di lavoro con compagnie teatrali italiane e straniere, mentre conduce un’attività didattica in Italia e all’estero sempre più intensa.
Negli ultimi anni, il gruppo ha cominciato ad impegnarsi soprattutto nella produzione di spettacoli teatrali che toccano tematiche legate alla contemporaneità e all’esplorazione della forma emergente dell’Immersive Theatre.


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale