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29 Aprile 2024

Caroline Pagani: "Per amore dell'Amore"

di Vittorio Lussana
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Caroline Pagani: "Per amore dell'Amore"

E’ questo il titolo che l’attrice e autrice ha scelto per lo spettacolo-concerto da lei ideato, scritto e interpretato, dedicato al fratello cantautore, pittore, scultore e poeta, che debutterà al Festival della Poesia del Teatro comunale di Ferrara presso il Teatro ‘Julio Cortazar’, l’11 febbraio 2024
 
‘Per amore dell’Amore’ è uno spettacolo teatrale, musicale, multimediale, emozionale in cui si evoca l’amore in tutte le sue forme, dove si parla di pace, di bellezza e di arte. Musica, prosa, poesia, canzone, radio, scenografia, scultura, pittura e teatro, infatti, Herbert Pagani le ha fatte danzare assieme. ‘Il cantapittore’: così veniva definito Herbert Pagani nell’ambiente musicale, perché cantava con la penna e disegnava con la voce. E’ stato un artista multiforme, geniale, profetico: aveva previsto pandemie, guerre, clima, riciclo. Scultore, pittore, disk jockey, cantautore, ambrogino d’oro, ecologista, pacifista. Forte e chiara l’idea che ci ha lasciato: un messaggio di umanità, fratellanza e amicizia semplice e diretto. L'amore come unico ‘mezzo-arma’ per il riscatto, la lotta, la sopravvivenza delle idee che danno dignità e senso alla nostra vitFestival_Poesia.jpga. Le sue canzoni, oltre a essere altissima poesia, sono preghiere, apologie, poesia in musica. Lo spazio scenico dello spettacolo è un’isola-spiaggia e il suo atelier d’artista di Milano, con relitti restituiti dal mare: coloratissimi ammassi di vetri, legni, plastiche, che fuoriescono da casse trasparenti. Lo spettacolo prende vita e si snoda attraverso melologhi performanti sul palco e musica dal vivo, canzoni, letture di brani, lettere, parti recitate e proiezioni immersive di video con dipinti, disegni, scenografie e sculture, le “pattumiere di Nettuno” da cui sono nate le sue 'città celesti'. Con la sua arte ha mostrato i problemi di oggi con l’anticipo e la preveggenza che hanno solo i grandi poeti. Herbert Pagani ci lascia un’opera di un’attualità bruciante, di impressionante ricchezza, modernità e contemporaneità, di analisi e di prospettiva, generosa, senza concessioni e compromessi. Le sue 'poesie in musica' sono popolate da amori intensi, contrastati, da passioni grandi, assolute, da sentimenti veri, puri, cristallini, totalizzanti. Non si fanno più canzoni così, nessuno le scrive più. Di qui, la necessità di riscoprire e far rivivere al meglio, far conoscere, conservare e tutelare questo scrigno di tesori e di bellezze di un’attualità sconcertante e senza tempo. Herbert Pagani ha dipinto il nostro futuro. Da poeta aveva visto giusto. E le sue canzoni non hanno crepe: continuano a ispirare cantautori, interpreti e artisti visivi. Abbiamo dunque deciso di incontrare Caroline Pagani, per saperne di più su questo nuovo lavoro, nato da un amore vero e incondizionato in ricordo di suo fratello, Herbert.
 
CarSpettacolo_per_Herbert_Pagani.jpgoline Pagani, come mai questo titolo, ‘Per amore dell’amore’: cosa significa?
“Per amore dell’Amore è il titolo che ho dato allo spettacolo su Herbert Pagani, perché mi piaceva molto e mi aveva particolarmente colpita una frase che disse a proposito del riciclo nell’arte. Dopo aver abbandonato la canzone per dedicarsi totalmente alle arti visive, andava a raccogliere materiali di scarto sulle spiagge e nelle discariche e parlava di questi oggetti, questi rifiuti della nostra società dell’abbondanza e dello spreco, che lui rianimava, a cui dava nuova vita trasformandoli in opere d’arte, come di oggetti, che non avendo valore, non avevano prezzo e, quindi, erano letteralmente inestimabili. Questa loro inutilità era, per lui, la prova massima che si può essere amati senza ragione, senza contropartita, senza finalità, che si può essere amati per niente, solo per amore dell’Amore. Purtroppo, in molte famiglie l’amore è condizionato, bisogna guadagnarselo, conquistarselo, sognarselo, immaginarselo. Inoltre, il tema dell’amore è anche il principale fil rouge dello spettacolo-concerto-mostra. Si tratta dell’Amore in tutte le sue forme: erotico, passionale, sentimentale, filiale, amicale e delle passioni del cuore e dell’anima, quelle che ti fanno amare oltre agli amanti e all’amore stesso, le professioni, i mestieri che scegli, le città in cui vivi, gli animali che adotti. Delle passioni del fare e di quelle dell’essere, di quelle che danno senso e significato alla vita di ognuno di noi. E si parla anche di arte, di disegno, di pittura, di scultura, di radio, di bellezza, di pace, di lotta contro ingiustizie e guerre: sono tematiche che vengono recitate, narrate, cantate, suonate, videoproiettate. Herbert è stato anche uno dei primi disk jockey-dee jay a Rete 105 e a Radio Montecarlo. Ha creato delle trasmissioni radiofoniche impegnate, divertenti e dissacranti al tempo stesso”.
 
PerchéCaroline_alle_prove.jpg, secondo te, sarebbe necessario vedere uno spettacolo-concerto-mostra?
“Proprio per questo: perché è uno ‘spettacolo-concerto-mostra’; perché tratta anche temi brucianti e di grande attualità con lucidità e ones intellettuale; perché è contemporaneo ma anche moderno; perché parla di cose che ci riguardano tutti, in una forma poetica, con della musica bella, coinvolgente, emozionante: con canzoni che sono una più bella dell’altra, così come le opere d’arte. Perché i contenuti sono molto ricchi, vari e universali, così come la forma. La regia è di Giuseppe Marini, regista che amo molto perché ha la preparazione, la cultura, la sensibilità giuste per apprezzare e accompagnare questo progetto. Gli arrangiamenti sono di Alessandri Nidi, compositore, direttore d’orchestra e pianista, capace di creare delle bellissime contaminazioni, anche fra musica classica e pop. La preparazione vocale di Francesca Della Monica, che a mio parere è la più grande esperta di voce, pedagoga di tecnica vocale. Perché piacerà molto non solo agli estimatori di Herbert Pagani, ma anche ai giovani e a chi non lo conosceva affatto. E’ uno spettacolo che può essere fatto sicuramente in tutti i teatri, ma anche nei musei e nelle gallerie d’arte. Esiste anche la versione francese di questo spettacolo-concerto, che spero di poter fare presto in Francia, a Parigi, in Svizzera, nei Paesi francofoni”.
 
Qual è stata la tua urgenza nel realizzare questo progetto, insieme a quello del singolo e poi del doppio album con le sue più belle canzoni e testi in prosa, interpretati insieme a tanti ospiti?
“Per me, l’urgenza per fare questo spettacolo era, prima di tutto, un’urgenza poetica, artistica, estetica, poi civile, politica e divulgativa. Come diceva Herbert: “La canzone che parla, risolve uno stato d’animo, aiuta a vivere, a pensare, dà della poesia, dà di che riflettere”. Perché la maggior parte delle iniziative musicali e teatrali che sono state fatte per far riscoprire, rivivere e ricordare questo artista ‘genio e geniale’, fuggito dall’Italia per la censura e osannato in Francia, non ne hanno colto l’essenza, la poetica, l’estetica e l’anima. E’ un parto plurigemellare che ho incubato a lungo: speravo di trovare dei padri per questi bambini e invece sono, almeno per ora, ancora ‘ragazza-madre’. Ma questi figli cresceranno, con o senza padri, produzioni o partner coproduttivi, nell’amore assoluto e incondizionato, perché vanno al di là delle logiche scambiste, politiche, di mercato e di potere. Credo che al pubblico piacerà molto. E anche i ‘ragazzi-padri’ vorranno adottare e crescere questi ‘figli’, godere dei tesori di questo scrigno di bellezze che parlano non solo agli artisti, ma all’intera umanità”.

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