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29 Aprile 2024

Essere donna nel XXI secolo

di Iulia Greco
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Essere donna nel XXI secolo

Uno spettacolo di Antonella Salvatore, prodotto dall’istituto teatrale europeo, che denuncia una società inchiodata tra due standard opposti di figure femminili: Jessica Rabbit e Biancaneve/Cenerentola
 
‘Be Woman’
 è uno spettacolo prodotto dall’Istituzio teatrale europeo, riproposto in questi giorni presso il Teatro 'Zero Negativo' di Bedizzole, in provincia di Brescia, ma che aveva già debuttato nel giugno del 2022 al Festival del Teatro di Francoforte sull'Oder. E’ una performance di teatro fisico contemporaneo, in cui musica, luci, proiezioni e il coinvolgimento in scena del pubblico di sesso maschile giocano un ruolo fondamentale. La critica ne era rimasta impressionata già due anni fa, tanto da rivedere le diverse teorie circolanti, relative al concetto di 'patriarcato', in precedenza confinato storicamente nelle epoche precedenti l’avvento della cultura illuminista. Lo sviluppo socioeconomico della seconda metà del XX secolo, infatti, aveva ritenuto il 'patriarcato' ormai superato dalla famiglia 'mononucleare', senza rendersi conto che questa seconda tipologia sociologica si era semplicemente innestata sul vecchio 'tronco' degli antichi retaggi, nonostante il percorso evolutivo delle donne e le loro rivendicazioni. Un processo di revisione avvenuto anche grazie a questa rappresentazione, che ha voluto ribadire quegli stereotipi di genere che resistono nel tempo: il 'cat-calling' (le molestie sessuali esplicite, ndr), l’oggettivazione del corpo femminile nei media, il 'cybersesso', l’abuso di chirurgia estetica, il bisogno ossessivo di approvazione sui social. Lo spettacolo mostra quanti ostacoli, pregiudizi e contraddizioni debba affrontare una ragazza ogni giorno, durante il proprio percorso di crescita per 'essere donna', in una società che viene mostrata attrBe_Woman_foto_di_scena.jpgaverso la proiezione di immagini selezionate da trasmissioni televisive, spot pubblicitari e cartoni animati che, ancora nel XXI secolo, delineano uno standard femminile inchiodato attorno a due poli opposti: Jessica Rabbit, procace e sessualmente appetibile e Biancaneve/Cenerentola, la cui unica funzione è la sottomissione e l’accudimento dell’altro a discapito di se stessa. Non a caso, lo spettacolo 'Be woman' ha aderito al manifesto femminile pubblicato dalla rivista di moda 'Girls Girls Girls' e affidato alla voce dall’attrice, Cynthia Nixon, attivista e politica americana impegnata per i diritti delle donne e la causa Lgbtq+: “Sii una signora, dicono. La tua gonna è troppo corta. La tua camicia è troppo stretta. Non mostrare così tanta pelle. Lascia qualcosa all’immaginazione. Non fare la tentatrice. Gli uomini non possono controllarsi. Gli uomini hanno dei bisogni. Sii sexy. Sembra attraente. Non essere così provocante. Te la sei cercata. Indossa il nero. Indossa i tacchi. Sei troppo vestita. Sei troppo svestita. Ti stai lasciando andare…”. Queste parole provengono da 'Be a lady, they said!', il manifesto scritto da Camille Rainville, autrice del blog 'Writings of a Furious Woman': una provocazione a scopo di denuncia nei confronti delle pressioni sociali a cui sono sottoposte le donne ogni giorno. Durante lo show, il corpo di una figlia verrà ricostruito secondo il gusto espresso dai partecipanti - scelti a caso nel pubblico - prevedendo, come premio finale, una cena in cui la portata principale sarà la 'donna ideale'. Una madre ossessionata dai social, che si ostina a inseguire la propria giovinezza a ogni costo, entrando in competizione con la figlia stessa tramite il ricorso alla chirurgia estetica, fino a rimanere prigioniera di un’immagine artefatta, che le permette di costruire solo relazioni basate sulla mercificazione del proprio corpo. Un filo di tatuaggio sulle sopracciglia, un’iniezione di 'botox' nelle labbra, uno strato di 'extension' tra i capelli, una spalmata di gel sulle unghie, una mano di liposuzione sulle cosce e ritocchi infiniti, che prendono il sopravvento facendoci perdere di vista noi stesse e ciò che di prezioso possediamo. La figlia è lo specchio della propria madre e, forse, l’unica che può rompere il suo riflesso.
 
'Be woman'
Regia: Antonella Salvatore
Interpreti: Raffaella Zappalà e Antonella Salvatore
Light Design: Raffaele Fracchiolla
Videoproiezioni: Federico Martucci

Durata: 50 minuti
Produzione: Istituto Teatrale Europeo

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QUI SOPRA: ANTONELLA SALVATORE, ATTRICE E REGISTA

AL CENTRO: UNA FOTO DI SCENA

IN APERTURA: RAFFAELLA ZAPPALA' IN UNO SCATTO DI PIERO TAURO


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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