Quando la contaminazione tra codici teatrali e la ricerca della fisicità dell’attore avviene, quello è il momento della (ri)nascita della Commedia dell’arte: una rivendicazione dei diritti delle donne sul palcoscenico dello storico Teatro Petrolini di Roma
Il gruppo c’è ed è davvero ben strutturato. Un vero e proprio ‘corpo compatto’, capitanato dalla passione di Viviana Simone, la supervisione artistica di Marco Luly e la partecipazione in scena di Chiara Petrolati, Francesco Pompilio e Giovanni Solinas. Per la compagnia ‘LiberaKānti’, la Commedia dell’arte non è solo una scelta formale, ma si concentra su una rivoluzione fondamentale, che ha innescato questo genere teatrale: nel 1570, l’introduzione della ‘donna-attrice’, in totale rottura con il passato, in cui anche i ruoli femminili erano riservati agli uomini. Ci troviamo di fronte a un primo traguardo di emancipazione storica della donna: questo l’elemento ricordato con merito dallo spettacolo ‘La rivalsa delle streghe’, andato in scena presso il Teatro Petrolini di Roma a fine febbraio scorso.
A parlare sono soprattutto le voci di donne e uomini che non riescono a dialogare, non si comprendono e non amano scendere a compromessi. Così, il canovaccio scivola piacevolmente e compiutamente tra urla, pianti, risate e colpi di scena. È una commedia da vedere tutta d’un fiato, un respiro lungo poco più di 60 minuti, che unisce il mondo della tradizione teatrale italiana e la ricerca attuale del ‘corpo-maschera’. Non si può negare l’estremo fascino della Commedia dell’arte, oggi purtroppo difficilmente messa in scena nei teatri italiani e che, invece, con scioltezza e ironia, riesce a parlare di temi sociali e politici in modo immediato, semplice e divertente. La ricchezza è il dono di questo spettacolo; la moltitudine il valore aggiunto. La Simone e la Petrolati non si risparmiano nell’interpretare i ruoli di madre, figlia, strega, principessa e garzone. La varietà del linguaggio verbale e del corpo, nelle espressioni e nelle intonazioni delle voci, o gli stessi argomenti trattati delineano una visione ‘totale’ sul mestiere dell’attore e sulla discriminazione di genere.
Le voci di Pantaleone e Graziano mostrano pienamente gli abusi e le prepotenze quali azioni normali, anzi naturali, nei confronti delle donne. E proprio tra gli spettatori ci sono altri uomini che, ieri come oggi, assistono alle bassezze di altri individui con un riso amaro e con la consapevolezza di questa ingiustizia. ‘La rivalsa delle streghe’ è una pièce che mette gli uomini con le spalle al muro e il volto allo specchio, mentre agita le donne di una forza magica e vitale. Le voci di Lucrezia e Clelia sono le parole e i gesti di tante donne che, nel corso della loro esistenza, almeno una volta si sono sentite inferiori e inadeguate nei confronti di quegli uomini, troppo presi dal loro potere per riuscire a vedere il coraggio e l'astuzia di mogli, figlie, e sorelle.
La bravura di tutti gli attori è indiscutibile ed è testimoniata dalle sonore risate e il potente battere delle mani tra le poltrone del noto teatro ‘testaccino’. Tra improvvisazioni e spontaneità, i quattro attori sono intercambiabili sulla scena, in grado di recitare la battuta e, il momento dopo, riprodurre dei ‘suoni di narrazione’. Grazie a una ‘macchina del suono’ disposta sul palco, infatti, ogni interprete colpisce diversi strumenti a percussione, a sottolineare i momenti salienti delle scene. L'idea degli effetti sonori strizza l’occhio al cinema d'avventura e ben dimostra l'importanza, nella Commedia dell'arte, di creare un vero e proprio ‘concerto’ di fantasia, capacità di sincronizzazione e doti mimiche, senza un direttore d'orchestra.
Dopo la campagna di crowdfunding e i sold-out al Teatro Petrolini, lo spettacolo continua il tour con date previste in diverse città nel sud Italia. La battaglia delle streghe non è ancora finita.
‘La rivalsa delle streghe’
Con: Chiara Petrolati, Francesco Pompilio, Viviana Simone, Giovanni Solinas
Supervisione artistica: Marco Luly
Aiuto alla messa in scena: Dayane Mounsib
Assistente alla messa in scena: Beatrice Mari
Maestro d’Armi: Federico Diust
Direzione musicale: Alessandro Blasioli
Maschere: Gaia Geri
Costumi: Veronica Iozzi
Oggetti di scena: Andrea Corvo
Scene: Alessandro Calizza, Samanta Chiavarelli, Riccardo Gargani, Claudia Tagliaferro
Per info:
Pdt – Produzione e distribuzione teatrale (cliccare QUI)