Durante la rassegna ‘100 Pasolini’ del 7 settembre scorso a Zagarolo (Rm) si è svolta la prima nazionale dello spettacolo scritto e diretto da Tonino Tosto, messo in scena dal Gruppo Teatro Essere, accompagnato dalla musiche inedite del complesso, Adoriza
Con il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, avvenuta a Bologna il 5 marzo 1922, è stata prevista una lunga serie di rivisitazioni. E proprio in questi giorni, in prima nazionale, presso il giardino di Palazzo Rospigliosi di Zagarolo (Rm), è andato in scena ‘La verità sta in molti sogni’, scritto e diretto dal regista, Tonino Tosto. Uno spettacolo con cui il drammaturgo ha reso omaggio alla poetica di Pasolini, attraverso citazioni tratti dalle opere del grande intellettuale friulano, sia letterarie, sia teatrali e cinematografiche. In questo modo, anche gli spettatori meno preparati alla complessità del regista di ‘Mamma Roma’ sono riesciti a farsi un’idea della sua grandezza e complessità. Per bocca di Pasolini stesso, che ha preso corpo nelle interpretazioni degli attori del Gruppo Teatro Essere, che in tal caso hanno voluto uscire dal personaggio della cornice narrativa in cui il regista li ha inseriti. Ogni quadro deve avere una cornice adeguata. Allo stesso modo, il messaggio che l’autore di ‘La verità sta in molti sogni’ ha voluto comunicare ha richiesto due livelli di narrazione: il primo, in cui un giornalista, una studentessa universitaria e una drammaturga incontrano gli organizzatori di un tour di concerti. Si incontrano proprio sotto il palco su cui la band sta sostenendo le prove dei brani in programma, con i componenti del complesso Adoriza che hanno messo in musica alcune poesie di Pier Paolo Pasolini. Nel secondo livello, gli attori hanno restituito diverse citazioni del poeta friulano in merito a diversi temi: la creatività e la fantasia, la decadenza dell’uomo, della società e, infine, persino dell’arte. Anche la scelta drammaturgica di Tonino Tosto risulta essere una citazione de ‘Il fiore de le mille e una notte’: l'antesignano di storie incorniciate, che attraverso le cornici comunicano. Uno spettacolo vivace, con i tempi rapidi scanditi dalle musiche inedite di Adoriza, che ha liberamente rielaborato ritmi popolari della tradizione popolare del meridione d’Italia. Uno spettacolo tramite il quale gli spettatori possono avere un primo approccio alla complessità di Pasolini, attraverso i numerosi riferimenti al ‘corpus’ dell’autore scelti dal regista. Il finale risulta una naturale conseguenza di tutto percorso narrativo e didascalico: una celebrazione dell’arte come momento comunitario, condiviso tra intellettuali che scelgono di ripudiare la torre d’avorio, presumibilmente insieme agli abitanti delle borgate. In questo girotondo di idee e progetti, ciò che forse è difficile da cogliere fino in fondo è la complessità della comunicazione tra diversi contesti socioculturali, come anche tra le diverse generazioni. Pasolini ha parlato anche delle periferie romane, ma ma lo fece per la borghesia del tempo - un ‘paesaggio’ che fino ad allora nessuno aveva voluto nemmeno sfiorare - con un registro linguistico anche provocatorio, che il destinatario era pronto a cogliere. Il reale destinatario de ‘La verità sta in molti sogni’ di Tonino Tosto, invece, sono quei giovani chiusi sui propri smartphone, per aprire loro possibilità diverse che solo la cultura può dare. Con qualche difficoltà, il regista cerca di arrivare a quei giovani avvezzi a modalità comunicative assai diverse rispetto a quelle usate dai suoi personaggi sul palco.
NELLA FOTO QUI SOPRA: IL REGISTA, TONINO TOSTO, RINGRAZIA IL PUBBLICO
AL CENTRO: UNA PARTE DEL GRUPPO ESSERE TEATRO IN SCENA CON LA BAND ADORIZA
IN APERTURA: LA LOCANDINA DELLO SPETTACOLO