Ottimo riscontro di critica e pubblico per la compagnia teatrale ‘Cattive Compagnie’ in scena fino al 25 gennaio al Teatro Trastevere di Roma con la prima tragedia shakespeariana, una rivisitazione dell’antico dramma del generale romano diretta da Leonardo Buttaroni e trasformato nell'apoteosi della più crudele comicità
La prima tragedia scritta da William Shakespeare diventa, nell’adattamento voluto da ‘Cattive Compagnie’, una rappresentazione vivace, grottesca, a tratti caricaturale.
Suddiviso in quattro atti, il dramma dell’immaginario generale romano e della sua sete di vendetta contro Tamora – regina dei Goti e successivamente imperatrice di Roma – e dei suoi figli è presentato e analizzato dal punto di vista dei quattro protagonisti.
Una visione d’insieme, dunque, che trascina e coinvolge lo spettatore. Il quale può realmente immergersi nella storia e comprendere le profonde motivazioni dell’odio e del sangue.
Una performance in cui ogni dettaglio – scenografia, luci, musica, timbro vocale – è stato attentamente curato, al fine di una resa volutamente esacerbata. Trascinata ai confini della tragedia. In una sorta di limbo in cui la disgrazia acquista il gusto e i connotati della più crudele e assurda comicità.
Ispirata e intrecciata a scene tratte da celebri film ‘pulp’, la regia di Leonardo Buttaroni assicura una rivisitazione incalzante, ricca di colpi di scena e di atmosfere in costante tensione: momenti di sospensione sono soltanto preludio all’incubo e alla violenza pura. Come la finta follia ostentata da Tito altro non è che la trama tessuta per poter soddisfare il suo odio. E la sua accondiscendenza verso l’imperatore Saturnino e la sua malvagia consorte saranno soltanto ‘la quiete prima della tempesta’: l’esca tesa per vendicare il profanato onore di sua figlia Lavinia. La trappola in cui sprofonderanno gli artefici della sua immensa sofferenza.
Protagonisti dell’intera rappresentazione sono, quindi, non i nove personaggi che si alternano sul palco. Ma l’invidia e il folle odio che questo suscita. Dal quale non possono nascere se non cattive azioni.
Odio e scelleratezza che, come dimostrato nel finale in cui i protagonisti si uccidono l’un l’altro, saranno gli unici vincitori dell’intero dramma.
Un elogio va agli interpreti in scena, la cui impeccabile recitazione ha permesso di non far trascendere nel ridicolo l’esasperato pathos.
Titus Andronicus
di William Shakespeare
Compagnia teatrale ‘Cattive Compagnie’
Regia di Leonardo Buttaroni
Con: Diego Migeni (Titus), Alessandro Di Somma (Aronne), Marco Zordan (Saturnino), Daniela Kofler (Tamora), Yaser Mohamed (Marco), Gioele Rotini (Demetrio e Chirone), Matteo Fasanella (Bassiano), Virginia Arveda (Lavinia), Valerio Persili (Muzio)
Scene: Paolo Carbone
Costumi: Cristina Picuti
Musiche: Alessandro Forte
Luci: Pietro Frascaro
Adattamento del testo: Andrea Teodori
Foto: Manuela Giusto
Trucco: Marianna Vuotto
Aiuto regia: Velia Viti
Ufficio stampa: Marta Volterra
Prodotto da: Accademia di Musica e Teatro Nomos- Ass. Culturale la Cattiva Strada- Cattive Compagnie
Con la gentile collaborazione della Compagnia Mauri Sturno
Teatro Trastevere
Dall’8 al 25 gennaio 2015
Lunedì-sabato ore 21.00
Domenica ore 18.00
Via Jacopa de’ Settesoli, 3
Info e prenotazioni: Tel. 06.5814004 – 328.3546847