Come accadeva nel film 'Inception', un sistema ideato dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology permette la manipolazione dei sogni durante lo stato ipnagogico, la prima fase del sonno: i risultati di un esperimento, raccolti su un campione di 49 partecipanti, sono molto incoraggianti
Se pensate che manipolare il contenuto dei sogni sia qualcosa di fantascientifico, dovrete presto ricredervi. I ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology, ndr) guidati da Adam Horowitz, lavorando per lungo tempo a questo progetto hanno dato vita a un dispositivo dal nome ‘Dormio’, che permetterebbe la stimolazione guidata dei sogni: un po’ come nel film ‘Inception’. Una ricerca scientifica ambiziosa, che potrebbe portare a risultati molti utili non solo sulla qualità del sonno, ma anche su apprendimento e creatività. Nello specifico, il dispositivo brevettato è costituito da una specie di ‘guanto’, al quale sono attaccati dei sensori. Il guanto, che si attiva tramite una apposita app, consente una “incubazione mirata dei sogni”, andando a influenzare la prima fase del sonno, quella ipnagogica, quando il nostro corpo è in uno stato liminare alla veglia: un momento in cui si è molto ricettivi ed è presente una spontanea associazione di idee. Durante l'inizio del sonno, infatti, si apre una finestra di opportunità sottoforma di ‘ipnagogia’: uno stato di sonno semilucido, in cui tutti iniziamo a sognare prima di cadere completamente incoscienti. L'ipnagogia è caratterizzata da imprevedibilità fenomenologica, percezione distorta dello spazio e del tempo, perdita del senso del sé e associazione di idee fluide e spontanee. Edison, Tesla, Poe e Dalí accedevano, ciascuno di loro, a questo stadio, sonnecchiando con una palla d'acciaio in mano, catturando idee creative generate in microsogni ipnagogici quando la palla si schiantava sul pavimento sottostante: un metodo utilizzato per non cadere nel sonno profondo e ricordare le geniali intuizioni ricavate dal ‘limbo ipnagogico’. Il dispositivo utilizzato dal team ‘Fluid Interfaces’ del Mit Media Lab non è altro che una evoluzione tecnologica della palla d’acciaio, utilizzata da alcuni dei più grandi artisti e scienziati. Attualmente, viene utilizzato in quattro laboratori indipendenti per le ricerche sul sonno e monitora l’attività onirica di chi lo indossa. ‘Dormio’, in buona sostanza, è capace di inviare e ricevere specifiche informazioni attraverso il cervello del sognatore, influenzando i contenuti onirici verso determinati argomenti. Nell’esperimento condotto dai ricercatori è stato impiegato un metodo di riattivazione delle memorie specifiche denominato: ‘Riattivazione mirata della memoria’: uno strumento che, di solito, viene utilizzato per migliorare i ricordi mnemonici. Grazie a un messaggio audio, riprodotto durante la fase di ipnagogia tramite un’app associata con frasi ripetute durante la riproduzione audio, i ricercatori hanno effettivamente riscontrato che ‘Dormio’ è in grado di ‘indirizzare’ i sogni delle persone. Subito dopo l’audio, i sensori cercano quei dati fisiologici che indicano che la persona si è addormentata. Solo in seguito il sistema sveglierà il partecipante e gli chiederà di riferire il contenuto dei suoi sogni. L’ esperimento, condotto su 49 partecipanti, ha dimostrato che il 67% di loro ha effettivamente sognato un albero, come riferito da loro stessi, dopo che 'Dormio' li aveva indotti nel sonno a pensare a un albero. 'Dormio' è ancora un prototipo, ma i risultati degli esperimenti sono del tutto positivi. Secondo gli sviluppatori, grazie alla sua capacità di influenzare i sogni, questo dispositivo presenta molti vantaggi: primo fra tutti la stimolazione della creatività e, più in generale, potrebbe avere degli usi terapeutici o aiutare le persone a migliorare la propria memoria.
NELLA FOTO QUI SOPRA: IL DISPOSITIVO 'DORMIO'
AL CENTRO: UNA SANA 'PENNICHELLA' POST PRANDIALE
IN APERTURA: IL SOGNO DI COSTANTINO DI RAFFAELLO SANZIO PRESSO I MUSEI VATICANI (ROMA)