La scoperta dello spazio passa attraverso un linguaggio tecnologico, semplice e intuitivo, che permette di poter diventare oltre a esperti fotografi, videomaker, grafici, anche astronomi: un semplice ‘click’ su smartphone e tablet esaudisce i desideri dei più ferventi appassionati di pianeti, satelliti e corpi celesti
Dall'astrolabio al cellulare, gli astri hanno sempre affascinato l'uomo, per il loro ruolo di punti di riferimento nel rilevamento della propria posizione sulla superficie terrestre. Per mare e per terra, la costellazione è il principio ordinatore fissato dall'uomo per le stelle della volta celeste. Nel mese di agosto è più facile vedere le cosiddette 'stelle cadenti': si tratta di frammenti di meteore che si rendono visibili nel momento di scontro con l'atmosfera terrestre, così da creare le famose scie luminose. Per assicurarsi di esprimere al meglio un desiderio, nelle notti tra il 10 e il 14 agosto l'occhio umano non potrebbe bastare da solo a cogliere questo magico momento. E allora ecco che la realtà virtuale viene in aiuto, ricreando sullo smartphone immagini della volta celeste complete di tutte le informazioni necessarie a spiegare ciò che si sta osservando. Se proprio non si riesce a lasciare il cellulare in tasca, la soluzione diviene una ricerca mirata tra le applicazioni dedicate all'astronomia, scaricabili dal mercato on line sia per Android, sia per Ios.
Non è facile orientarsi, ce ne sono proprio per tutti i gusti: da quelle che permettono di studiare i pianeti fuori dal sistema solare, come Sky safari 4 e 5, Star Chart e Star Walk 2, a delle vere e proprie enciclopedie astronomiche. Tra di esse, la 'SkyMap' per Ios e la sua versione per Android, 'Google Sky Map', sono app entrambe gratuite, che funzionano proprio come il caro e vecchio telescopio. Solo che, a essere puntato verso il cielo è il cellulare. La ricerca è semplice e veloce: basta l'inserimento del nome in inglese della stella o del pianeta che si intende 'catturare' e il resto del lavoro è demandato al software, che restituisce una serie di informazioni dal confronto incrociato dei dati del Gps e di quelli in open source di Google.
Tali applicazioni permettono a chiunque di racchiudere un vero e proprio dizionario dell'universo circostante in un piccolo oggetto portatile. I dati importati non sono che una minima parte del gigantesco database on line della Nasa, che ogni anno, dal 2012, lancia la competizione 'Space Apps Challenge', nella quale ai partecipanti viene messo a disposizione tutto il materiale allo scopo di produrre soluzioni open source. La ‘parola-chiave’ è, quindi, 'accessibilità' del sapere scientifico mondiale attraverso mezzi tecnologici sempre più sofisticati, che permettono di appagare le nostre curiosità in qualunque luogo e in qualsiasi ora del giorno e, talvolta, di ricreare simulazioni di esplorazioni spaziali. In ogni caso, la notte delle ‘lacrime’ di San Lorenzo è un momento romantico per trovarsi tutti sotto lo stesso cielo, non solo per poter affidare un 'de siderum', dal latino 'sulle stelle', ma anche per 'leggere' e 'interpretare' i fenomeni celesti a 'portata di mano'.
Per ulteriori curiosità sulle app in gara per 'Space Apps Challenge': https://2017.spaceappschallenge.org/
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