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Si intitola Sunspring il corto di fantascienza concepito da un’intelligenza artificiale. Frutto della collaborazione tra gli americani Oscar Sharp e Ross Goodwin, rispettivamente regista e artista/data scientist/ricercatore, l’opera prima redatta dalla macchina è insensata e sconclusionata, ma è testimonianza dell’alto grado a cui si è giunti oggigiorno nella creazione di algoritmi che consentono ai software di riprodurre il ragionamento umano
A lungo scrittori, scienziati e cineasti hanno immaginato un mondo in cui le macchine si sostituiscono all’uomo. Quel futuro, che fino a pochi anni fa sembrava impossibile e lontanissimo, appare oggi sempre più vicino. Ne è dimostrazione palese l’opera cinematografica scritta da Benjamin, questo il nome che l’intelligenza artificiale si è scelta al posto di Jetson, originariamente affibbiatole dai suoi creatori. Il corto è stato presentato in occasione dell’ultimo Sci-fi London Festival tenutosi dal 27 aprile al 6 di maggio scorso. Questo importante esperimento è stato concepito sulla scia di quanto compiuto recentemente da Google riguardo il gioco Go. L’azienda californiana è riuscita infatti a sviluppare l’intelligenza artificiale AlphaGo, in grado di battere finalmente un essere umano, il campione Lee Sedol, nel celebre gioco da tavolo asiatico. Benjamin - una rete neuronale ricorrente (RNN) artificiale con memoria a lungo-breve termine (LSTM) quindi del tipo usato per il riconoscimento dei testi - è stato 'nutrito' con copioni di film e serie tv di fantascienza come Alien, Watchmen, Star Trek, X Files, Resident Evil, Il pianeta delle scimmie, Solaris, Sprider Man, Star Wars, La guerra dei mondi, Blade runner e molti altri. L’IA ha rielaborato il tutto e redatto così la sceneggiatura del suo surreale cortometraggio, seguendo alcune basilari indicazioni riguardanti titolo e ambientazione. I tre personaggi protagonisti di questo 'pastone' fantascientifico sono H, C e H2. Benjamin non riesce a memorizzare nomi propri dal momento che questi non sono utilizzati come le altre parole, per cui Goodwin li ha ridotti ad una singola lettera. Il passo suggestivo è coinciso con la messa in scena del testo redatto (che include il testo di una canzone riportata nei titoli di testa) da Benjamin in forma di breve film avente come protagonista l’attore star del canale HBO, Thomas Middleditch e che presenta la colonna sonora, scritta e interpretata dalla coppia di musicisti residenti a New York, Tiger + Man. Il cast e la troupe, in carne e ossa questa volta, hanno lavorato al film in un giorno. Siamo nel futuro. Nella scena iniziale, fedele al testo, vediamo H che prende un libro da una mensola, lo capovolge mentre parla, e poi lo ripone. Queste le parole da lui pronunciate in apertura: “In un futuro con la disoccupazione di massa, i giovani sono costretti a vendere sangue. Questa è la prima cosa che so fare”. Da lì parte il dialogo e l’interazione tra i tre personaggi, alquanto assurdo, criptico e privo di senso, ma che appare riconducibile vagamente ai film sopracitati: tutto è velato da un alone di mistero: la realtà appare di difficile comprensione e sembra di essere in un mondo al collasso. Sharp ha infatti sottolineato come i personaggi si chiedano continuamente cosa stia accadendo attorno a loro, confessano di non sapere nulla, si fanno domande sull’ambiente e su cosa hanno di fronte, riproponendo quel “modello nelle pellicole di fantascienza che vede i personaggi impegnati a comprendere il mondo che li circonda”. E’ quindi interessante constatare come Benjamin sia riuscito a decodificare alcune tipicità del genere, i 'topos' ricorrenti, in modo sorprendente e sconvolgente al tempo stesso. Ha fatto suoi i modelli e il ritmo di scrittura della fantascienza. Va sottolineata la bravura e la mirabile interpretazione dei tre attori mentre vivono quello che la mente umana tende a interpretare come un triangolo sentimentale, ma che non viene in realtà reso esplicito nel testo. L’IA si è resa poi protagonista durante la manifestazione londinese. Uno dei giudici del festival, Pat Cadigan, ha dichiarato: “Darò loro (Sharp e Goodwin) dei voti alti se promettono di non farlo mai più”. Così Sunspring è arrivato nella top ten tra centinaia di altri cortometraggi. Ma non basta: il sito arstechnica.com riporta infatti come i due autori abbiano indotto l’intelligenza artificiale a penetrare il sistema informatico di voto, per contrastare un imbroglio in atto compiuto da altri filmmakers. Il loro intento pare fosse quello di far togliere loro quei punteggi ingiustamente acquisiti, ma Benjamin di sua iniziativa ha riempito di voti la sua opera. Pentiti, hanno confessato l’accaduto al direttore del festival Louis Savy, il quale ha così deciso di intervistare l’IA sul palco". Alla domanda: “Chi c’è vicino a te?” ha risposto con frasi che se appaiono assurde in lingua, lo sono ancora di più se tradotte in italiano. Ci proviamo: “Eccoci qui. Il personale è diviso dal treno della costruzione della macchina che brucia col sudore. Nessuno vedrà la vostra faccia. I bambini arrivano nella fornace, ma la luce sta ancora dormendo sul pavimento. Il mondo è ancora in imbarazzo. La festa è col vostro personale. Il mio nome è Benjamin”. Il futuro è vicino. E fa un po’ paura.