Il noto telefilm che vede come protagonista il personaggio di Brenda Leigh Johnson, Vicecapo della squadra omicidi del dipartimento di Polizia di Los Angeles, propone un canone femminile assai lontano dalla cultura media del telespettatore italiano. Una donna decisamente particolare, piena di ansie, fragilità, incertezze, che si trasforma completamente quando deve risolvere un 'caso', sfoggiando un’esaltazione idealistica del concetto di professionalità a noi poco conosciuta
In tema di gentil sesso, ho molto apprezzato, in questi ultimi tempi, la serie televisiva ‘drammatico-poliziesca’ intitolata ‘The closer’, in cui una donna, Brenda Leigh Johnson, diviene il nuovo Vicecapo della squadra omicidi del dipartimento di Polizia di Los Angeles. Il suo arrivo viene visto con diffidenza dai colleghi uomini che, dopo molti anni di servizio, non se la sentono di prendere ordini da una signora la quale, di conseguenza, si ritrova costretta a continui e furibondi scontri di competenza. Tuttavia, ciò che viene splendidamente sottolineato da questa serie è l’aspetto psicologico della protagonista: Brenda, infatti, è una donna decisamente particolare, piena di ansie, fragilità, incertezze. Dal punto di vista umano, la ragazza non appare un granché: sembra una ‘donnetta’ che non riesce a rispettare uno ‘straccio’ di appuntamento con il proprio compagno - autentica ‘vittima’ della situazione - che si ‘incasina’ su ogni problema, che si lascia prendere da frenesie e nevrosi quasi puerili persino nel tentativo di inviare un fax. Ma allorquando deve affrontare un interrogatorio per risolvere un caso di omicidio, ecco che avviene la spettacolare ‘metamorfosi’: Brenda si trasforma letteralmente in una ‘tigre’ assetata di verità, affrontando ogni questione con puntiglio, senza mai mollare la ‘presa’ intorno a un dubbio qualsiasi, con un coraggio e una forza morale che la pongono, improvvisamente, su di un piedistallo altissimo, assai temibile persino per le più spietate ‘gang’ di quartiere. Insomma, una ‘magnifica pazza’: dai casi che coinvolgono le personalità più influenti di Los Angeles, ai semplici scontri fra bande e agli omicidi di strada, Brenda lotta ogni giorno contro ogni sorta di crimine, per arrivare alla verità e riuscire a ‘incastrare’ i responsabili, in un’esaltazione idealistica del concetto di professionalità che rende questo telefilm un qualcosa di assai lontano dalla cultura media del telespettatore italiano. Proprio per tali motivi, ‘The closer’ viene generalmente proposto di notte, in coda alle serie televisive più popolari. Ciò appare un vero ‘peccato’, poiché anche il semplice aspetto interpretativo della bravissima Kyra Segdwick meriterebbe il successo di ‘Lost’ o di ‘House Medical Division’, avendo già acceso l’attenzione di buona parte della critica televisiva e cinematografica internazionale. Trattandosi di una serie che affronta, essenzialmente, la contraddizione che si viene a creare tra professionalità pubblica e attitudini psicologiche private, essa è apparsa di difficile ‘digestione’ al pubblico medio. Ma io continuo a rimanere convinto che, soprattutto in questo genere di cose, il tempo sia capace di dimostrarsi un autentico ‘galantuomo’.