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4 Maggio 2024

Il caffè letterario: una storia affascinante

di Cinzia Riontino
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Il caffè letterario: una storia affascinante

I luoghi di ritrovo e di dibattito intellettuale, oggi chiamati ‘book bar’, sono tornati di tendenza: spazi dedicati alla cultura che offrono un ambiente accogliente, dove gli appassionati di libri possono incontrarsi, leggere o persino discutere delle loro opere preferite
 
L’origine dei caffè letterari risale al 1700, quando furono aperte le prime caffetterie e torrefazioni a Londra e a Parigi. Ben presto, divennero dei punti di riferimento per gli scrittori, poeti e intellettuali dell’epoca. Oggi, sono luoghi rivisitati in 'chiave contemporanea', che hanno visto passare grandi autori del calibro di Ungaretti, Kafka, Hemingway e tanti altri. Una vera rinascita, dunque, grazie alla crescente passione per la lettura e alla voglia d creare nuovi spazi di aggregazione culturale all’interno delle città. Nati come luoghi fisici, in realtà, negli ultimi anni, i caffè letterari si sono evoluti grazie alla diffusione di internet, dando vita a molte associazioni e club online, dove i partecipanti possono discutere dei loro libri preferiti attraverso chat e videoconferenze, rendendo possibile l’accesso proprio a tutti.
 
Ma cos’è
Lettura_all_aperto.jpg un caffè letterario?
Un posto a metà tra il bar classico e la biblioteca, che messi insieme diventano molto più accattivanti. E non sono solo i libri a trovare spazio: artisti di ogni genere espongono le loro opere e idee per farsi conoscere. Scrittori, poeti, pittori, scultori o semplici appassionati d’arte utilizzano questi salotti per allietare la loro clientela. Atmosfere uniche rendono questi caffè il posto dell’anima, uno spazio per tutte le generazioni. Un profumo di cultura e buon caffè, ma anche di ottime torte che, richiamano i profumi di una volta. Insomma, un incrocio ben riuscito tra enogastronomia e cultura.
 
Diffusione in Italia
A parole non è facile descrivere la sensazione che si prova, quando si entra in un caffè letterario. L’Italia conta numerosi spazi di questo genere, sparsi per tutto il territorio nazionale. Honorè de Balzac, noto scrittore, parlando dell’antico caffè Pedrocchi di Padova, nato nel 1861, affermava: “Il caffè è un’istituzione indefinibile: può trasformarsi in uno studio d’avvocato, in una borsa, in un ridotto di teatro, un club, una sala lettura”. A Roma esistono caffetterie storiche, come il caffè Sant’Eustachio (che offre il caffè più cremoso della capitale, ndr), storicamente frequentato da intellettuali e artisti da decenni. Oppure, il caffè letterario di Trastevere, che organizza letture pubbliche di autori emergenti, spesso frequentato anche dalla nostra redazione per la presentazione di opere letterarie particolarmente innovative. Riguardo alle altre città, come non citare il caffè Tommaso, il più amato di Trieste? E, a seguire, il caffè Florian, simbolo della città di Venezia. Molto noto anche il caffè Cova, a Milano, dove Giuseppe Verdi sedeva spesso ai suoi tavoli. E l’antico caffè Greco, sempre nella nostra capitale, all’inizio di via dei Condotti. Ovviamente, non poteva mancare a questo elenco la città di Napoli, con il notissimo caffè Gambrinus, dove gli intellettuali del capoluogo partenopeo amavano riunirsi. E oggi c’è anche il Bernini al Vomero: un locale decisamente cresciuto, in questi ultimi decenni. Oggi come ieri, da nord a sud, ritroviamo il fascino del caffè letterario rivisitato in una 'chiave moderna'. E sono soprattutto i giovani, a prestare le loro competenze per avviare o collaborare a qualche attività culturale.
 
Assolutamente mai fuori moda
In sintesi, il caffè letterario sta vivendo una fase di rinascita: un modo diverso di vivere la quotidianità, fare nuovi incontri, leggere un buon libro e, perché no, diffondere la passione per la scrittura.
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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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