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23 Novembre 2024

Ancora tutti al mare, anche a novembre

di Pietro Pisano
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Ancora tutti al mare, anche a novembre

Sarà colpa del clima, che nel sud d’Italia regala un’estate che arriva sin quasi a Natale, ma per 8 italiani su 10 Halloween si festeggia in spiaggia: molti, però, si dicono preoccupati per le ‘bizzarie’ del meteo
 
Ecco l’ossessione degli italiani per il sole, messa in evidenza da Vamonos-Vacanze (www.vamonos-vacanze.it), il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo, che —nonostante i venti di guerra— continua a registrare richieste per i “viaggi di Halloween al caldo”, a Capo Verde (dal 28 ottobre al 5 novembre), Santo Domingo (dal 28 ottobre al 5 novembre), Sharm El Sheikh (dal 29 ottobre al 5 novembre) e Zanzibar (dal 24 ottobre al primo novembre).
Cosa va per la maggiore negli ultimi 7 giorni? "Sharm El Sheikh continua ad andare alla grande, perché è una meta che piace molto agli italiani ed è anche quella più a buon mercato", rispondono gli specialisti di Vamonos-Vacanze. D’altra parte, ben 8 italiani su 10 riconoscono l’essere abbronzati come sinonimo di salute: "Detta anche sindrome da 'tanning addiction', la tanoressia può essere considerata —parimenti all’anoressia— una dispercezione corporea: se chi è anoressico non si vede mai abbastaTintarella_di_novembre.jpgnza magro, allo stesso modo chi è tanoressico non ritiene mai di essere sufficientemente abbronzato", spiegano ancora gli esperti di Vamonos-Vacanze.it. Fu Coco Chanel, intorno al 1920, a riportare in auge l’abbronzatura, iniziando a consigliare a clienti e amiche di prendere un po’ di colore per valorizzare meglio gli abiti della sua maison, con le sue collezioni dagli orli più corti, che si ribellavano ai puritani valori vittoriani e rivalutavano “workwear” e “sportwear” come fonte di ispirazione. Così, nel 1928, il già trentenne Jean Patou creò 'Huile de Chaldée', il primo olio abbronzante; e pochi anni dopo, nel 1935, il grande profumiere Eugène Schueller sviluppò 'Ambre Solaire': un olio che  assorbiva i raggi Uv permettendo di abbronzarsi 5 volte più velocemente del normale.
E poi ancora, nel 1946, esplose la "rivoluzione del bikini": fu una vera e propria 'bomba atomica' per quei tempi, che oltre a liberare i corpi, rendeva maggiormente necessario usare prodotti sia per favorire l’abbronzatura, sia per proteggersi dal sole. Nacque così il mercato dei prodotti auto-abbronzanti e delle lampade solari, per rispondere alla domanda di chi, senza per forza volare ai tropici, volesse abbronzarsi anche d’inverno: "Un segmento che oggi è stimato valere 20 miliardi di euro", rimarcano gli ideatori di Vamonos-Vacanze.it.
I 'millennial', soprattutto quelli nati a inizio degli anni '80 del secolo scorso, sono stati protagonisti e testimoni dell’ossessione per l’abbronzatura a tutti i costi, ottenuta a volte utilizzando, con tecniche discutibili, miscele di prodotti 'fai da te' che includevano perfino la Coca Cola; mentre le generazioni più giovani — gli 'zillennial' — si trincerano nella crema solare 'protezione 50', molto più timorosi dei danni che il sole potrebbe loro procurare, anche se poi tornano a casa che sembra quasi abbiano preso il sole con i guanti. "Oggi, nel 2023", concludono gli specialisti di Vamonos-Vacanze.it, "l’estetica vacanziera richiede una pelle sì abbronzata ma anche idratata e mai troppo scura".
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