Viaggiamo per rompere le catene delle infinite liste di cose che ci imponiamo di fare, ma il vero scopo è quello di riscoprirsi e reinventarsi in una nuova versione di noi stessi
Il viaggio è qualcosa a cui spesso si ambisce: per le vacanze, per staccare, per invitare in noi un cambiamento. Ma mentre ci spostiamo nello spazio, avviene qualcosa dentro di noi. Avviene solo se gli diamo spazio, se siamo in grado di ascoltare, osservare, restare in silenzio. Senza temere la trasformazione che ogni nuovo luogo e incontro ci regala. Abbiamo, però, un consiglio da rivolgere a chi ci legge: non pianificare mai il viaggio. Permettetevi di vivere con lentezza e spontaneità. Eliminate dal vostro quotidiano la rinomata 'Fomo' (Fear of missing out, ndr): quella paura di perdersi qualcosa, che taglia fuori inevitabilmente qualsiasi forma di autenticità nelle nostre azioni e desideri. L’unica vera paura che dovremmo avere è quella di perderci a noi stessi, sciupando le splendide opportunità che solamente l’esposizione a nuovi contesti ci può donare. È solo attraverso la genuinità, seguendo le intuizioni del momento, che potrete viaggiare davvero. Gli immancabili siti turistici? Belli, certo. Ma non dovrebbero essere mai il vostro scopo principale. Non trasformate la meravigliosa esperienza del viaggiare in una banale lista con posti e luoghi da depennare. Non trasformate il senso d’avventura in una modalità quotidiana, vissuta col pilota automatico. Vivete il viaggio con consapevolezza, con le scelte del momento. Respiro dopo respiro, pensiero dopo pensiero, desiderio dopo desiderio. Perché ogni viaggio è molto di più di una foto da aggiungere alla già esausta memoria dei nostri smartphone. Non è importante se non farete il vostro scatto da cartolina nella Torre Eiffel, al Colosseo o a Machu Picchu. Volete veramente ripetere come 'burattini' in fila ciò che è già stato fatto e vissuto da tutti? Piuttosto, sedetevi nei bar, osservate la vita delle persone che vi circondano, la loro lingua. Esplorate le strade perdendovi nella città, parlate con gli stanziali, anche a gesti, se necessario. Osservate l’arte che si crea, l’architettura, la natura che vive: tutti quei problemi che si ripetono identici in ogni luogo del mondo. Ma sopratutto guardatevi a voi stessi, come reagite, come siete fuori dalla vostra solita routine. Vivete la vita in un modo nuovo, diverso, lontani dai soliti schemi. Permettetevi di sentirvi smarriti, di abbracciare nuove forme di pensiero, intenzionati a esplorare l’ignoto con un sorriso. Provateci: vi sorprenderà quanto imparerete su voi stessi e su ciò che vi circonda. Sarà molto più appagante del solito viaggio più o meno organizzato alla Lonely Planet. Siate unici e, in quanto tali, esercitate il diritto, se non il dovere, di creare delle esperienze indimenticabili. E cosa c’è di più unico se non l'arricchirsi interiormente ed evolvere come persone?
Il vero viaggio è quello interiore. Viaggiamo per ritrovarci e rompere le catene delle infinite liste delle cose che ci imponiamo di fare. Lo scopo è quello di riscoprirsi e reinventarsi in una nuova versione di noi stessi.