Un’emozionante spedizione tra i paesini di Guascogna, Guienna, Linguadoca e Provenza per visitare le città di Lourdes, Carcassone, Narbonne, Montpellier, Arles, Avignon, Marsiglia, Montauban, Albi
L’estate scorsa siamo arrivati nell’antico Pays d’Oc della Francia meridionale, per intraprendere un fugace Interrail di cinque giorni. Congiuntamente, ci ha raggiunti un’atroce ondata di calore, che ha investito tutto il sud del Paese 'esagonale', portando i suoi abitanti – e noi – allo stremo, nonché raggiungendo temperature fino ai 41 gradi Celsius. Camminare tra le strade, i blocchi di roccia e i fiumi che, come miraggi, si presentavano al nostro sguardo, è stato un po’ come attraversare un deserto asfaltato. In preda a uno stato quasi delirante, la nostra volontà ferrea ci ha condotti fino alle mete del nostro viaggio: le piccole città sperdute nel territorio occitano; gli antichi castelli fiabeschi fatti in pietra; chiese gotiche colme di splendide vetrate colorate; fiori e alberi che crescevano sui bordi dei fluidi corpi d’acqua; caratteristici saponi di Marsiglia scolpiti sapientemente dagli artigiani locali; persone con 'baguettes' in mano in ogni dove; i famosi croissant al burro. Questa regione storica ha registrato il passaggio dei romani, poi dei cristiani e dei tanto discussi Catari, che combatterono per la conquista di quel territorio dove ora si posavano i nostri sandali. Uomini che hanno strumentalizzato la religione sino a trasformarla in eresìa, alla ricerca di un potere - materico e spirituale – da proclamare come proprio. Allora come oggi, i viaggiatori ambivano il refrigerio all’interno delle sacre architetture. Noi, invece, in una corsa contro il caldo e presi dalla smania della curiosità e della scoperta, volevamo esplorare tutto ciò che ci era possibile, mettendoci in gioco al di là di queste avversità meteorologiche. Così ci incamminammo sotto il sole rovente: le alte temperature si sopportano meglio se si rallenta la vita e, con essa, ogni movimento del corpo e della mente. I pensieri scivolano con lentezza e, spesso, non trovano la strada per esprimersi verbalmente. Le azioni diventano tranquille e ponderate: solo ciò che viene ritenuto indispensabile è degno di attenzione. Il nostro punto d’appoggio è stata una pittoresca mansarda del 1700 su Rue Bouquières, nel cuore di Toulouse. Una pesante porta di legno ci apriva il percorso verso una lunga scala a chiocciola. Arrivati in cima, piccole finestre bianche si affacciavano delicatamente sulle stradine del centro storico di quel mondo, colmo di un antico romanticismo perduto.Un arcobaleno spuntava ogni mattina sulle mattonelle del cotto, come se volesse darci il buongiorno. Si usciva presto, in modo da prendere i primi treni e iniziare la nostra emozionante spedizione tra i paesini della Guascogna, della Guienna, della Linguadoca e la Provenza. Le città di Lourdes, Carcassone, Narbonne, Montpellier, Arles, Avignon, Marsiglia, Montauban e Albi sono state registrate negli scatti dei nostri iPhone e nei pochi ricordi, rimasti intatti con il passare del tempo. Adieu, France!