Dai cardinali ai principi della chiesa ai regnanti, dai mecenati del buon vivere ai condottieri e ai politici alla ricerca di riposo: le maggiori città si pregiano di racchiudere nella loro quotidianità i sogni di tranquillità dell’anima, alla ricerca di un paradiso terrestre perduto
A piazzale Flaminio, in Roma, appena fuori da Porta del Popolo, ci appare un cancello monumentale affiancato da due eleganti portici neoclassici: è l’ingresso principale di Villa Borghese, creazione del cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V (1605-1621), che dopo l’avvento al soglio pontificio dello zio incominciò ad acquistare il terreno. Questo fu il primo dei grandi parchi seicenteschi delle ville romane, ispirato dalla Villa di Adriano a Tivoli.
VILLA BORGHESE: GIARDINO ITALIANO E NON 'ALL'ITALIANA'
Villa Borghese
Giardini e vialetti con siepi di bosso modellati ‘a labirinto’, apparizioni improvvise di erme e figure mitologiche, con fontane inaspettate, capitelli corinzi affiancati da foglie d’àcanto e altre favolistiche realizzazioni dell’ingegno architettonico barocco. E ancora, aiuole di tulipani circondate da siepi di rose olandesi; giardini ‘segreti’, nei quali crescono piante rare con radici a bulbo.
VILLA BORGHESE: LAGHETTO E TEMPIO DI ESCULAPIO
In alcuni dipinti, si riconoscono aiuole di tuberose, garofani amaranti e fragole selvatiche, incorniciate da gelsomini e da rose canine a cinque petali. Nel seicento, Roma fu uno dei grandi centri mondiali di floricoltura.
Villa Pamphilj
La villa più grande di Roma, per la sua bellezza architettonica e la ricchezza di specie arboree sopravvissute ai secoli, è stata scelta come sede di rappresentanza del governo italiano, dove poter accogliere nella bella stagione autorità governative mondiali. Nel 1612, Pamphiljo Pamphilj sposa donna Olimpia Maidalchini, principessa di San Martino al Cimino. Papa Innocenzo X Pamphilj, alla morte di suo fratello, Pamphiljo, avvenuta nel 1639, affida a donna Olimpia la fondazione della casata Pamphilj. Gli onori e i capitali che la dama romana ottiene, le permettono la realizzazione di nuovi edifici, ville e palazzi a piazza Navona e a villa Pamphilj.
VILLA PAMPHILJ: CASINA DEL BEL RESPIRO
Ninfa
Non solo a Roma esistono queste meraviglie. A Ninfa, nel territorio del comune di Cisterna di Latina, c’è da visitare l’antico borgo dell’anno 1000, attraversato dalle acque sorgive del rio Ninfa, che racchiude tra le sue vetuste mura merlate il Giardino all’inglese, ideato dalle nobildonne Ada Wilbraham e, in seguito, da Marguerite Chapin e la figlia, Lelia Caetani. Nell’VIII secolo, Costantino V Copronimo donò Ninfa a papa Zaccaria, in segno di riconoscenza per aver contrastato l'avanzata devastatrice dei Longobardi di re Liutprando. Tra il X e l’XI secolo, questo territorio fu governato dai conti di Tuscolo. All'inizio del XII secolo papa Pasquale II ebbe il controllo di Ninfa. Successivamente, se ne occupò la famiglia dei Frangipane. Nel XIII secolo, Ninfa venne amministrata da Giacomo Conti, i signori del monastero fortificato dei Santissimi Quattro Incoronati, nei pressi della basilica di San Giovanni. In seguito, Ninfa passò prima agli Annibaldi e poi ai Colonna, che presero possesso della città il 30 aprile 1293. Nel 1369, Ninfa venne acquistata dai Caetani. Infine, nel 1921 Gelasio Caetani iniziò la bonifica della zona e il restauro di alcuni ruderi del piccolo borgo di Ninfa, in particolar modo della torre e del municipio, per farne una residenza estiva, che è tuttora visitabile ed aperta al pubblico.
IL PARCO ATTRAVERSATO DALLE ACQUE SORGIVE DEL FIUME NINFA
La Reggia di Caserta
L’Italia intera è ricca di esplosioni geniali dell’estro architettonico paesaggistico come, per esempio, la Reggia dei Borbone a Caserta, che racchiude suggestive visioni da sogno della regina Maria Carolina d'Austria, consorte del re di Napoli e Sicilia Ferdinando IV di Borbone. La regina incaricò Luigi van Wittel, ovvero il Vanvitelli - suo architetto e pittore di corte - di realizzare una visione neoclassica di Venere mentre sta per tuffarsi in un ameno laghetto. Per la parte idraulica se ne occupò personalmente, nel 1785, il Vanvitelli stesso, che affidò la ricerca degli arbusti fioriferi e delle piante orientali a John Andrew Graefer, giardiniere inglese molto richiesto dalla nobiltà londinese, specialmente dai Tudor. Dalla sinergia tra l’architetto, il giardiniere e il desiderio di Maria Carolina, uscì un vero e proprio angolo di paradiso terrestre, rappresentato da Venere al bagno.
REGGIA DI CASERTA: VENERE AL BAGNO
Approfittiamo, dunque, di questa nostra bella Italia per dimenticare, almeno per qualche ora o solo per qualche giorno, di “fare di più e sentire di meno”. Liberiamo la mente dallo stress che ci attanaglia e offriamoci lo svago di una bella passeggiata all’aria aperta, apprezzando la natura che vive intorno a noi.
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