Ridimensionare, ridurre, risparmiare: questi i verbi utili per non rinunciare alle ferie: dalla scelta della meta e dell’alloggio fino alla selezione dei cibi, per milioni di italiani sarà un’estate all’insegna dell’economia
Gli effetti dell’ormai ‘familiare’ lunga e protratta crisi economica continuano a farsi sentire soprattutto per quanto concerne le scelte, le abitudini e lo stile di vita degli italiani. Far fronte all’emergenza economica per molti ha significato reimpostare la propria vita, ricorrendo a svariati ‘tagli’ e riprogrammazione del budget. Soddisfatte quindi quelle che, in ogni famiglia, vengono considerate le ‘priorità’, le riduzioni hanno investito inevitabilmente gli aspetti più ludici e ricreativi dell’esistenza, tra i quali rientrano, senza sconti, anche le vacanze. E quest’anno saranno, infatti, solo 23,4 milioni gli italiani che hanno programmato di trascorrere le ferie fuori casa, ben 4 milioni in meno rispetto al 2012. Ma coloro che riusciranno a partire, stretti dalle difficoltà come gli altri, hanno dovuto ‘sorprendere’ se stessi rinnovandosi, inventandosi ‘qualcosa’ e traducendo in ‘possibile’ ciò che sembrava tassativamente impensabile. Non ci sono soldi sufficienti per programmare una vacanza in ‘grande stile’ o in un qualche paradiso esotico? Nessun problema.Più che rinunciare a questi momenti di relax, le persone escogitano ed esplorano idee alternative. Ecco allora alcuni verbi ‘chiave’ di questa estate 2013. Una serie di strategie dal quale emerge uno ‘stile’ nuovo e originale di organizzare e trascorrere le ferie. Le diverse soluzioni adottate dalle famiglie italiane per non rinunciare ad una vacanza e rientrare nelle spese.
Ridimensionare
Primo ‘obbligo’, che risponde ad una presa di coscienza delle proprie (im)possibilità economiche, è il ridimensionamento. Soprattutto di quell’idea di vacanza che, nutrita negli anni dai media e dalle pubblicità, ha dato vita nel nostro immaginario ad aspettative gigantesche. Ridimensionare la durata della permanenza in un località costituisce, quindi, uno dei primi passi verso uno stile più ‘accorto’. Scelta che, quest’anno, è stata condivisa dal 25% degli italiani. Ma è necessario anche ridimensionare il progetto: partire in alta stagione significa spendere, spesso, più del doppio ed è proprio per questo che il 18% dei vacanzieri ha preferito optare per quella bassa. Un italiano su 3 è partita quindi in luglio, quando i prezzi sono più bassi rispetto ad agosto. La necessità di non poter pensare ‘in grande’ ha, inoltre, favorito la tendenza ad ottimizzare la qualità del tempo e delle attività svolte durante la vacanza. Tendenza che sta premiando soprattutto gli agriturismi come meta favorita: percepiti come garanti di un ottimo rapporto qualità-prezzo, non a caso costituiranno la scelta comune di 3,5 milioni di italiani (il 46%). Ma ridimensionare vuol dire, inoltre, anche ‘tagliare’ tante spese superflue e inutili: basta comprare regali, souvenirs, magliette e cartoline. Gli acquisti vengono, ormai, convogliati verso scelte più oculate e intelligenti, come quelle indirizzate nel settore agroalimentare e nella selezione dei prodotti tipici del territorio. La buona alimentazione si classifica, quindi, ai primi posti tra gli obiettivi di una vacanza e si conferma come il ‘reale’ valore aggiunto alla permanenza in una località: il 51% degli italiani sostiene, infatti, che approfitterà delle ferie per mangiare fuori in trattorie, agriturismi, ristoranti e pizzerie. L’87%, in particolare, cercherà un menu locale a ‘km zero’: questo non solo permette di gustare sapori genuini, tipici di un territorio, ma garantisce anche che non sia compromessa la freschezza degli alimenti e che il loro prezzo non risulti suscettibile di ‘lievitazioni’ perché i prodotti non subiscono lunghi trasporti. Solo l’11% dei vacanzieri dichiara di essere disposto a rinunciare all’acquisto di prodotti tipici e soltanto una piccola minoranza (7%) pensa di rifocillarsi nei bar o nei fast food (fonte Coldiretti).
Ridurre
Per ideare una vacanza economicamente più ‘snella’ è necessario non trascurare la scelta della meta e delle attività che si desidera svolgere durante le ferie. Considerando il caro benzina, prioritaria diventa la necessità di ridurre le distanze dalla località che si intende visitare. E infatti - secondo i dati rilevati da Coldiretti e dall’indagine dell’Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere e Isnart -, la meta a km zero, intesa come meta molto vicina, si sta delineando come la soluzione più ‘in voga’ tra gli italiani: mentre soltanto una ristrettissima minoranza si recherà in lontani luoghi extracomunitari (il 4%), 7 italiani su 10 (il 70%) resteranno, invece, dentro i confini della Penisola. Il 24%, poi, non lascerà neppure la propria regione, all’interno della quale cercherà una località di mare, di montagna, di lago o di campagna adatta alle proprie esigenze e al proprio portafogli. Rispetto al 2012 la tendenza al ‘desiderio di Italia’ ha maturato un 32% in più dei vacanzieri. Prefiggersi di raggiungere una destinazione non troppo lontana consente di abbreviare i tempi di spostamento e di godere in pieno dei giorni di ferie stabiliti. Tempo che, spesso, per moltissime famiglie che non dispongono della capacità economica di concedersi più di giorno di vacanza fuori casa (e che quest’anno ammontano a 16 milioni) si traduce soltanto in una manciata di ‘ore’: programmare le partenze verso destinazioni abbastanza vicine diventa, quindi, indispensabile. Per non forare il budget, però, bisogna ridurre anche gli ‘sprechi’. Sperperi che un 33% degli italiani identifica nelle spese destinate ai divertimenti come il cinema, i parchi giochi e le discoteche. Mentre un 32% del totale dei vacanzieri, per evitare ulteriori ‘scialacqui’, dichiara di essere disposto anche a rinunciare a mangiare fuori, prevedendo di cucinare da soli, in casa. Tornano di moda, infatti, per 1 italiano su 3, il pranzo al sacco e i pic-nic.
Risparmiare
Ma l’imperativo dell’estate 2013 è, ovviamente, risparmiare (fondamento indispensabile per una vacanza che sia economicamente il più indolore possibile). Si sa, i soldi sono pochi. È d’obbligo, quindi, saperli investire in maniera efficace e nella giusta direzione. Dunque, per quelle spese che non si possono proprio evitare, bisogna trovare, tra le varie alternative, quella più conveniente e affine alle possibilità di ciascuno. In tal senso si deve cominciare, innanzitutto, risparmiando rispetto alla ricerca dell’alloggio. Ed infatti, per far quadrare i conti, il 25% degli italiani abbasserà il livello, rivolgendosi ad hotel a 3 stelle (più che a 4) o preferendo le pensioni agli alberghi. Molti altri ricorreranno anche allo scambio di casa o alla sempre più gettonata soluzione del co-housing che, avvalendosi del servizio di condivisione dell’appartamento, dimezza effettivamente i costi per l’affitto di un alloggio. Abbondano anche i ‘cacciatori’ di saldi: il ‘gruppo’ composto da chi prova a risparmiare ricercando offerte ‘dell’ultimo minuto’, che garantiscono vacanze low cost. E se volete ulteriormente ‘azzerare’ le spese, prendete esempio da quei vacanzieri che non mostrano pretese troppo ‘sofisticate’ nemmeno in spiaggia e informatevi su quegli stabilimenti balneari che, pur di non far rinunciare al fresco dell’ombra (e pur di non perdere clienti), offrono, ai loro ospiti, la possibilità di ‘convivere’ sotto l’ombrellone.
Con la crisi le persone stanno, quindi, rivedendo il ‘modus’ di fare vacanza, abbandonando uno stile ‘comodo’, non più sostenibile. Così, non senza qualche rinuncia e diverse acrobrazie economiche, la vacanza può essere programmata anche quando si dispone di ristrettissime risorse economiche e può risultare ugualmente un momento più che soddisfacente.