Per il professor Robert Reich, alla luce dell’inesorabile collegamento fra le borse europee e la borsa di New York, ciò che non funziona è lo stesso sistema economico-finanziario.
Continua la crisi globale e, di pari passo, la lunga serie di analisi, opinioni, tesi e strategie. Periodicamente sul web appaiono alcune 'verità nascoste' che ogni tanto qualcuno si prende la briga di rivelare. Così scopriamo che: “Dietro la crisi del debito in Europa si nasconde un altro gigantesco salvataggio di Wall Street”. È questa la tesi esposta da Robert Reich, uno dei massimi economisti e politici americani, in un articolo dei primi di ottobre su Nation of Change, giornale di promozione di diritti civili e sociali a cura dell’omonima organizzazione no profit. Riportiamo qui di seguito la traduzione dell’articolo.
Oggi Ben Bernanke si è aggiunto alle voci di coloro che si dicono preoccupati per la crisi del debito in Europa. Ma perché esattamente l'America dovrebbe essere così preoccupata? Sì, noi esportiamo verso l'Europa - ma queste esportazioni non si esauriranno. E in ogni caso, sono piccole rispetto alle dimensioni dell'economia Statunitense.
Se si vuol capire la vera ragione, bisogna "seguire il denaro". Un default Greco (o Irlandese o Spagnolo o Italiano o Portoghese) avrebbe circa lo stesso effetto sul nostro sistema finanziario, dell'implosione di Lehman Brothers nel 2008.
Caos finanziario.
Gli investitori ne hanno già sentore. Le borse lunedì sono crollate ai minimi da 13 mesi a questa parte. in quanto gli investitori hanno venduto i titoli bancari di Wall Street.
Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali Wall Street ha prestato solo circa $ 7 miliardi alla Grecia, a partire dalla fine dello scorso anno. Questo non è un grosso problema.
Ma un default della Grecia o di qualsiasi altro paese d'Europa gravato da debito potrebbe facilmente mandare a gambe all'aria le banche Tedesche e Francesi, che hanno prestato alla Grecia (e agli altri paesi Europei traballanti) molto di più.
Ecco dove entra in gioco Wall Street. Le grandi banche di Wall Street hanno prestato una montagna di soldi alle banche Tedesche e Francesi.
L'esposizione totale di Wall Street verso l'insieme della zona euro ammonta a circa 2.700 miliardi di dollari. La sua esposizione verso Francia e Germania ammonta a quasi la metà del totale.
E non sono solo i prestiti di Wall Street alle banche Tedesche e Francesi ad essere preoccupanti. Wall Street ha anche assicurato o scommesso su tutti i tipi di derivati provenienti dall'Europa - sull'energia, le valute, i tassi di interesse e gli swaps in valuta. Se va giù una banca Tedesca o Francese, gli effetti a catena sono incalcolabili.
Capito? Seguite i soldi: Se la Grecia va giù, gli investitori cominciano a fuggire anche da Irlanda, Spagna, Italia e Portogallo. Tutto questo fa vacillare le grandi banche Francesi e Tedesche. Se una di queste banche crolla, o mostra segni di forte tensione, Wall Street è in guai grossi. Forse ancora più grossi di quanto non fossero dopo il crollo di Lehman Brothers.
Ecco perché le azioni della maggiori banche Statunitensi sono in calo dal mese scorso. Morgan Stanley lunedì ha chiuso al suo livello più basso dal dicembre 2008 - e il costo per assicurare il debito di Morgan è salito a livelli mai visti dal novembre 2008.
Si dice che Morgan potrebbe perdere fino a 30 miliardi di dollari se alcune banche Francesi e Tedesche fallissero. (Questo dal Federal Financial Institutions Examination Council, che tiene traccia di tutte le esposizioni transfrontaliere delle principali banche.)
30 miliardi di dollari sono circa 2 miliardi in più del patrimonio che Morgan possiede (in termini di capitalizzazione di mercato).
Ma Morgan dice che la sua esposizione alle banche Francesi è pari a zero. Allora perché questa discrepanza? Morgan ha probabilmente stipulato un'assicurazione sui suoi prestiti alle banche Europee, come anche ha delle garanzie da parte loro. Così Morgan si considera come se non fosse esposta.
Ma qualcuno ricorda qualcosa come AIG? Era il gigante delle assicurazioni, che è fallito quando Wall Street ha iniziato a crollare. Wall Street pensava di aver assicurato le sue scommesse con AIG. Sbagliato, AIG non poteva pagare.
Non siamo già passati da qui?
I Repubblicani e i dirigenti di Wall Street che continuano a martellare contro la Dodd-Frank hanno torto marcio. Il fatto che nessuno sembra essere al corrente dell'esposizione di Morgan sulle banche Europee o sui derivati - o della maggior parte degli altri giganti bancari di Wall Street - mostra che la Dodd-Frank non è andata abbastanza lontano.
I regolatori ancora non sanno cosa sta succedendo a Wall Street. Non hanno un'idea chiara sull'esposizione in derivati dei giganti Americani delle istituzioni finanziarie.
È per questo che i funzionari di Washington sono terrorizzati – ed è per questo che il Segretario al Tesoro Tim Geithner continua a pregare i funzionari Europei di salvare la Grecia e gli altri paesi Europei fortemente indebitati.
Diversi mesi fa, quando la crisi del debito Europeo ha cominciato a diventare evidente, le banche di Wall Street hanno detto di non preoccuparsi. Avevano poca o nessuna esposizione ai problemi dell'Europa. La Federal Reserve ha detto la stessa cosa. Nel mese di luglio, Ben Bernanke ha rassicurato il Congresso che l'esposizione delle banche degli Stati Uniti verso le nazioni Europee in crisi era "molto piccola".
Ora ascoltiamo un'altra musica.
Non vi sbagliate. Gli Stati Uniti vogliono che l'Europa salvi i suoi membri fortemente indebitati, in modo che possano ripagare quello che devono alle grandi banche Europee. In caso contrario, le banche potrebbero implodere - trascinando con sè Wall Street.
Ironia vuole che alcune delle nazioni Europee indebitate (l'Irlanda è l'esempio migliore) siano sprofondate nel debito per salvare le loro banche dalla crisi iniziata a Wall Street.
Il cerchio è chiuso.
In altre parole, il vero problema non è la Grecia. E nemmeno l'Irlanda, l'Italia, il Portogallo o la Spagna. Il vero problema è il sistema finanziario - centrato su Wall Street. E non l'abbiamo ancora risolto.
Se si vuol capire la vera ragione, bisogna "seguire il denaro". Un default Greco (o Irlandese o Spagnolo o Italiano o Portoghese) avrebbe circa lo stesso effetto sul nostro sistema finanziario, dell'implosione di Lehman Brothers nel 2008.
Caos finanziario.
Gli investitori ne hanno già sentore. Le borse lunedì sono crollate ai minimi da 13 mesi a questa parte. in quanto gli investitori hanno venduto i titoli bancari di Wall Street.
Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali Wall Street ha prestato solo circa $ 7 miliardi alla Grecia, a partire dalla fine dello scorso anno. Questo non è un grosso problema.
Ma un default della Grecia o di qualsiasi altro paese d'Europa gravato da debito potrebbe facilmente mandare a gambe all'aria le banche Tedesche e Francesi, che hanno prestato alla Grecia (e agli altri paesi Europei traballanti) molto di più.
Ecco dove entra in gioco Wall Street. Le grandi banche di Wall Street hanno prestato una montagna di soldi alle banche Tedesche e Francesi.
L'esposizione totale di Wall Street verso l'insieme della zona euro ammonta a circa 2.700 miliardi di dollari. La sua esposizione verso Francia e Germania ammonta a quasi la metà del totale.
E non sono solo i prestiti di Wall Street alle banche Tedesche e Francesi ad essere preoccupanti. Wall Street ha anche assicurato o scommesso su tutti i tipi di derivati provenienti dall'Europa - sull'energia, le valute, i tassi di interesse e gli swaps in valuta. Se va giù una banca Tedesca o Francese, gli effetti a catena sono incalcolabili.
Capito? Seguite i soldi: Se la Grecia va giù, gli investitori cominciano a fuggire anche da Irlanda, Spagna, Italia e Portogallo. Tutto questo fa vacillare le grandi banche Francesi e Tedesche. Se una di queste banche crolla, o mostra segni di forte tensione, Wall Street è in guai grossi. Forse ancora più grossi di quanto non fossero dopo il crollo di Lehman Brothers.
Ecco perché le azioni della maggiori banche Statunitensi sono in calo dal mese scorso. Morgan Stanley lunedì ha chiuso al suo livello più basso dal dicembre 2008 - e il costo per assicurare il debito di Morgan è salito a livelli mai visti dal novembre 2008.
Si dice che Morgan potrebbe perdere fino a 30 miliardi di dollari se alcune banche Francesi e Tedesche fallissero. (Questo dal Federal Financial Institutions Examination Council, che tiene traccia di tutte le esposizioni transfrontaliere delle principali banche.)
30 miliardi di dollari sono circa 2 miliardi in più del patrimonio che Morgan possiede (in termini di capitalizzazione di mercato).
Ma Morgan dice che la sua esposizione alle banche Francesi è pari a zero. Allora perché questa discrepanza? Morgan ha probabilmente stipulato un'assicurazione sui suoi prestiti alle banche Europee, come anche ha delle garanzie da parte loro. Così Morgan si considera come se non fosse esposta.
Ma qualcuno ricorda qualcosa come AIG? Era il gigante delle assicurazioni, che è fallito quando Wall Street ha iniziato a crollare. Wall Street pensava di aver assicurato le sue scommesse con AIG. Sbagliato, AIG non poteva pagare.
Non siamo già passati da qui?
I Repubblicani e i dirigenti di Wall Street che continuano a martellare contro la Dodd-Frank hanno torto marcio. Il fatto che nessuno sembra essere al corrente dell'esposizione di Morgan sulle banche Europee o sui derivati - o della maggior parte degli altri giganti bancari di Wall Street - mostra che la Dodd-Frank non è andata abbastanza lontano.
I regolatori ancora non sanno cosa sta succedendo a Wall Street. Non hanno un'idea chiara sull'esposizione in derivati dei giganti Americani delle istituzioni finanziarie.
È per questo che i funzionari di Washington sono terrorizzati – ed è per questo che il Segretario al Tesoro Tim Geithner continua a pregare i funzionari Europei di salvare la Grecia e gli altri paesi Europei fortemente indebitati.
Diversi mesi fa, quando la crisi del debito Europeo ha cominciato a diventare evidente, le banche di Wall Street hanno detto di non preoccuparsi. Avevano poca o nessuna esposizione ai problemi dell'Europa. La Federal Reserve ha detto la stessa cosa. Nel mese di luglio, Ben Bernanke ha rassicurato il Congresso che l'esposizione delle banche degli Stati Uniti verso le nazioni Europee in crisi era "molto piccola".
Ora ascoltiamo un'altra musica.
Non vi sbagliate. Gli Stati Uniti vogliono che l'Europa salvi i suoi membri fortemente indebitati, in modo che possano ripagare quello che devono alle grandi banche Europee. In caso contrario, le banche potrebbero implodere - trascinando con sè Wall Street.
Ironia vuole che alcune delle nazioni Europee indebitate (l'Irlanda è l'esempio migliore) siano sprofondate nel debito per salvare le loro banche dalla crisi iniziata a Wall Street.
Il cerchio è chiuso.
In altre parole, il vero problema non è la Grecia. E nemmeno l'Irlanda, l'Italia, il Portogallo o la Spagna. Il vero problema è il sistema finanziario - centrato su Wall Street. E non l'abbiamo ancora risolto.
tradotto da:
Follow the Money: Behind Europe’s Debt Crisis Lurks Another Giant Bailout of Wall Street, 4 ottobre 2011 (http://robertreich.org/post/11033625495)
Robert Reich è uno dei massimi economisti e politici americani ed ex Segretario del Lavoro degli Stati Uniti dal 1993 al 1997 durante la presidenza di Bill Clinton. Insegna Politiche Pubbliche a Berkeley presso University of California e collabora con varie redazioni giornalistiche tra
cui il Washington Post, il New York Times, il New Yorker, il Wall Street
Journal. È autore di molteplici testi di politica-economica tra cui “L’economia delle nazioni” (Il Sole 24 Ore 2003), “L’Infelicità del successo” (Fazi 2004), “Perché i liberal vinceranno ancora” (Fazi 2004), “Supercapitalismo. Come cambia l’economia globale ed i rischi per la democrazia” (Fazi 2008), “Aftershock. Il futuro dell’economia dopo la crisi” (Fazi 2011). In essi l’autore mostra i guasti del capitalismo ed i
pericoli per la democrazia derivanti dalle pressioni di esso nella vita politico-civile dei cittadini. Reich invoca una nuova stagione di cambiamento in cui si torni a dare rilievo ai diritti civili riponendo al centro di tutto la questione lavoro e la lotta alle iniquità di un clientelare sistema di business.