Un gruppo di insegnanti si sono costituiti in un movimento spontaneo finalizzato a garantire il principio di trasparenza e quello del merito nei concorsi per dirigenti scolastici dopo una prova che ha provocato un esposto presentato presso la procura della Repubblica di Roma
Un gruppo di docenti che hanno sostenuto la prova scritta del corso-concorso per Dirigenti scolastici (DDG 1259/2017) si sono organizzati in un movimento spontaneo, chiamato ‘Trasparenza e merito’, in seguito ad alcune problematicità rilevate nelle prove. In particolare:
1) la procedura e i meccanismi di abbinamento delle prove scritte dei singoli candidati alle commissioni non sono state formalizzate. Si suppone che il criterio possa somigliare alla modalità utilizzata per abbinare i candidati ammessi all’orale. La procedura adoperata si basa su un abbinamento casuale, così da scongiurare che le commissioni, distribuite su regioni, possano interrogare i candidati della stessa regione. Tuttavia, dagli elenchi pubblicati nell’apposita sezione del sito Miur, si registra che se la maggior parte dei candidati è dislocata in regioni diverse dalle proprie, altri risultano ammessi a sostenere la prova orale nella città di residenza, generando, così, una possibile disparità di trattamento.
2) la correzione delle prove scritte presso ben 37 sottocommissioni diverse, la cui omogeneità nei criteri di correzione doveva essere garantita da una ‘commissione-madre’ operante genericamente presso “la Provincia di Roma, dove ha sede il Miur”, a quanto risulta dal verbale del 25 gennaio 2019 non sembra aver garantito un’accettabile uniformità di giudizi e valutazioni.
3) La ‘griglia’ stessa di valutazione delle prove scritte, pubblicata il 17 ottobre 2018, ha subìto modifiche, poiché sono stati dettagliati gli indicatori e i descrittori, ma essa è stata pubblicata dopo la correzione delle prove scritte, ossia in data 19/04/2019.
4) La prova scritta non è stata unica su tutto il territorio nazionale, come invece prevedeva il bando di concorso. Pur ammettendo che il diritto dei concorrenti della Sardegna debba essere garantito, non si comprendono le ragioni del differimento di ben 55 giorni (la data ufficiale era il 18/10/2018, mentre la prova differita per cause naturali è stata sostenuta il 13/12/2018), considerando che questi ultimi hanno avuto a disposizione anche gli stessi quadri di riferimento con i riferimenti normativi e bibliografici (anche delle lingue straniere), oltre che la tipologia dei quesiti.
5) Poco comprensibili risultano le operazioni di scioglimento dell’anonimato, così come è verbalizzato da ufficiali di PG e pubblicato sul sito del Miur in data 19/04/2019. La mancata trasparenza è data dalla struttura del verbale, nel quale le operazioni non risultano dettagliate, forse perché sono state verbalizzate le operazioni il giorno dopo e l’orario di apertura del verbale medesimo è lo stesso dell’orario di chiusura. Rilevante è l’assenza di organizzazioni riconosciute, le quali erano necessarie per osservare e convalidare le operazioni.
6) Nell’avviso del 19/04/2019, inoltrato anche alle caselle e-mail di www.istruzione.it di tutti i partecipanti al concorso, si dichiara che i candidati non potranno prendere visione del proprio elaborato su ‘Istanze online’ se non “a partire dall’8 maggio”, cioè ben oltre i trenta giorni previsti dalla legge, almeno per tutti coloro – moltissimi - che hanno fatto tempestiva richiesta di accesso. La decisione è stata presa con una motivazione altrettanto singolare, perché, secondo il Miur: “Un gran numero di istanze di accesso agli atti ai sensi della legge 241/90 […] sono state presentate anche ai sensi dell’art. 5, comma II, D. Lgs. n. 33/2013 nelle forme dell’accesso civico generalizzato”. Tuttavia, questo non esime il Miur dal pubblicare tempestivamente e, comunque, non oltre i trenta giorni dalla richiesta, almeno gli atti relativi alle richieste di accesso documentale (L. n. 241/90), al fine di tutelare, oltre all’interesse legittimo dei concorrenti, anche l’Amministrazione da eventuali assunzioni illegittime. D’altronde, il Miur si sta dimostrando contraddittorio in primo luogo con sé stesso, in quanto nell’informativa del 21 marzo scorso aveva preannunciato una tempestiva pubblicazione su 'Istanze online' degli elaborati svolti, della 'griglia di valutazione' e del verbale delle operazioni relative alla correzione di essi.
7) La non accessibilità delle prove scritte corrette risulta, inoltre, insolita, poiché esse sono state prodotte su un elaboratore elettronico e, quindi, essendo in formato digitale, dovrebbero essere già state rese disponibili sulla piattaforma di ‘Istanze online’, per presa visione, a tutti i candidati.
8) A oltre un mese dalla pubblicazione dell’elenco degli ammessi all’orale, nessun candidato conosce la valutazione della propria prova, pur avendo inserito i titoli sull’apposita piattaforma del Miur come richiesto dall’amministrazione.
I rappresentanti del movimento sperano, pertanto, in un ‘tavolo di confronto’ con le forze politiche, al fine di riflettere sulla tipologia concorsuale utilizzata per selezionare i futuri dirigenti. Le difficoltà segnalate evidenziano una complessità nella struttura del concorso quantomeno inadatta, poiché penalizza e impedisce che nella scuola vi sia una progressione di carriera attraverso cui valorizzare le professionalità già presenti nel mondo della scuola.
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