Il fenomeno del karoshi è ormai un problema sociale e sanitario di grande importanza in Giappone di fronte ai decessi causati dalle condizioni estreme e stressanti, spesso dovute ai troppi straordinari e a una cultura aziendale che attribuisce un’eccessiva importanza al sacrificio
La società giapponese da sempre attribuisce un grande valore al lavoro. Per loro non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere, ma una vera e propria forma di identitá. Considerato un'importante mezzo per socializzare, nelle aziende giapponesi le relazioni tra colleghi sono fondamentali e fortemente incentivate. Tuttavia, ci sono aspetti negativi del lavoro in Giappone che, negli ultimi decenni, hanno guadagnato attenzione a livello internazionale. Il fenomeno del 'karoshi' è ormai un problema sociale e sanitario di grande importanza. E si riferisce difatti ai decessi causati dalle condizioni estreme e stressanti sul lavoro, spesso dovute ai troppi straordinari e a una cultura aziendale che attribuisce un'eccessiva importanza al sacrificio, considerando il lavoro più importante della vita personale. Le cause del 'karoshi' sono numerose. Tra le prin
cipali e più dannose, quella di stare al lavoro oltre le 60 ore settimanali, portando l’individuo a un sovraccarico di stress e affaticamento che, nel tempo, si traduce in gravi problemi di salute. Uno dei casi più noti è quello di Matsuri Takahashi, giovane impiegata di una grande azienda giapponese che si suicidò, nel 2015, dopo ore straordinarie di lavoro e accumulo di stress eccessivo. Un evento tragico dunque, che ha spinto il governo e le aziende a prendere seri provvedimenti per prevenire casi simili. La storia della giovane Matsuri ha dato vita a campagne di sensibilizzazione, volte a migliorare le politiche aziendali sulla tutela del benessere, fisico e mentale, dei dipendenti. Sono state introdotte leggi per limitare le ore di lavoro e per promuovere un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata. Sicuramente, il cambiamento culturale è un processo
lento: molti lavoratori, in Giappone, continuano a sentirsi obbligati a lavorare oltre i loro limiti, temendo conseguenze per la loro carriera. Un fenomeno radicato, il karoshi, che riflette una cultura giapponese difficile da scardinare, che è ormai necessario affrontare, al fine di risolvere questa problematica. Nelle misure adottate dal governo c'è proprio il monitoraggio e il reporting da parte dei datori di lavoro, che s'impegnano a identificare e ad affrontare tempistivamente i problemi, prima che diventino gravi. Le aziende che non rispettano le normative sulle ore di lavoro possono andare incontro a gravi sanzioni legali: un modo per incentivare i datori di lavoro a prendere seriamente la salute dei propri dipendenti. Sempre più riconosciuta anche l'importanza della salute mentale nel contesto lavorativo, implementato da programmi di supporto psicologico e counseling, per aiutare i dipendenti a gestire lo stress e le pressioni lavorative. Chiaramente, ci vorrà tempo e impegno continuo per ricostruire ambienti di lavoro che valorizzino la salute e il benessere. Tuttavia, iniziare a riconoscere la gioia della vita anche fuori dal posto di lavoro e un cambiamento culturale necessario, affinché non si misuri il successo in base alle ore lavorate, ma attribuendo valore alla vita stessa, troppo preziosa per essere sacrificata sull’altare del lavoro.
