Volàno della vivacità economica italiana, il settore turistico mostra segni di rilancio dopo gli anni difficili della pandemia, confermando il primato del nostro Paese quale meta dei visitatori stranieri
L'Italia, Paese apprezzato in tutto il mondo per la sua Storia, la cultura e le sue bellezze naturali, si conferma una delle principali destinazioni turistiche al mondo, come risulta dai risultati di una ricerca condotta dall’Ufficio studi e statistiche di Enit (Agenzia nazionale del turismo) e da Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche). L’indagine, presentata nel corso della Borsa internazionale del Turismo ospitata presso l’Allianz Milano-Congressi dal 12 al 14 febbraio scorsi, ha illustrato i dati di chiusura del 2022 e le previsioni per il 2023 sul turismo internazionale, coinvolgendo un campione di 5004 soggetti intervistati tra Europa e Stati Uniti e confermando la ‘vocazione’ turistica del Belpaese. Se, infatti, il 69,9% del campione, negli ultimi 5 anni, ha trascorso le proprie vacanze all’estero, di questi il 50% lo ha passato in Italia. E il 20% di questo campione di viaggiatori, in Italia ci è tornato almeno 3 volte, scegliendo in prevalenza località balneari (preferite dal 36,8% della platea intervistata, per lo più austriaci, svizzeri e tedeschi) e le città d’arte (preferite dal 31,7%, in particolare spagnoli, francesi e nordamericani).
Ciò che colpisce maggiormente i visitatori del nostro Paese è lo stile (43,4% dei casi), seguito dalle bellezze naturali (38,9%) e dal patrimonio culturale (32,8%), mentre i prodotti di lusso sembrano segnare il passo, almeno nei desideri dei turisti. Nel 2022, il patrimonio naturalistico è risultato, così, la prima motivazione di vacanza, che ha soffiato il primato al classico binomio Italia-Arte, sceso in seconda posizione: “L’arte, la cultura e la Storia d’Italia”, ha commentato Roberto di Vincenzo, presidente dell’Isnart, “rimangono un caposaldo della destinazione Italia. Nel 2022 è tornata forte la voglia di scoprire musei e monumenti, di partecipare a concerti ed eventi locali. Il turismo post pandemico, insomma, lascia più spazio alle piccole eccellenze del territorio, con gite ed escursioni alla scoperta di borghi e aree interne del Paese: un passo importante nell’obiettivo dell’ampliamento della stagione turistica e decongestione dei flussi”.
Ivana Jelinic, già presidente di Fiavet (Federazione italiana dell’associazione imprese viaggi e turismo di Confcommercio) e designata Amministratrice delegata di Enit dal ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha un’idea molto precisa sul ruolo del turismo quale traino dell’economia italiana, trasformando il ‘brand Italia’ in vera e propria impresa. Per la dirigente di origini croate, ma italiana di adozione, è fondamentale accelerare l'operatività delle imprese del settore turistico e liberare il potenziale della penisola, ricorrendo anche a nuove strategie di comunicazione e promozionali che portino il ‘brand Italia’ a un livello di accoglienza sempre più competitivo. E i numeri sembrano darle ragione, come ha lei stessa avuto modo di precisare, esponendo i dati dell’indagine: “Il 37,7% degli intervistati”, ha detto Ivana Jelinic, “afferma di avere intenzione di venire in Italia nel 2023. Si registrerebbe, così, un aumento pari a circa l’8% rispetto al dato dell’ultimo quinquennio. In base alle previsioni”, ha aggiunto, “la platea dei turisti dovrebbe essere composta per il 14,6% da spagnoli, per il 12,7% da statunitensi e per il 12,3% e 12,2% da svizzeri e austriaci. Il picco di turisti”, ha concluso la Jelinic, “dovrebbe coincidere con la stagione estiva, che dovrebbe ospitare circa la metà del flusso complessivo”.
Dall’indagine, dunque, emerge un quadro complessivamente positivo, di vera e propria ripresa del settore turistico, flagellato dagli anni della pandemia, con un giro d’affari stimato in circa 77 miliardi di euro, grazie alle spese sostenute da oltre 770 milioni di visitatori distribuiti tra strutture ricettive e alloggi in abitazioni private (seconde case, residenze di amici o parenti, camere in affitto). Rispetto al 2021, la crescita è del +16,7% per le presenze e del +17,4% per la spesa. Emerge anche la tendenza alla fidelizzazione della clientela, tendente a premiare le imprese maggiormente orientate a servizi di qualità: quasi un turista su due torna sul luogo di vacanza e il 10% lo fa per alloggiare nella struttura già visitata, magari coniugando, grazie allo smart working, vacanza e lavoro, con impatto in termini di prolungamento del periodo di soggiorno.
Altro spunto interessante riguarda il ruolo del web nella scelta della destinazione turistica: consultato tanto dagli indecisi, quanto da chi preferisce organizzare personalmente ogni particolare del viaggio, nel 2022 le informazioni tratte da internet hanno influenzato il 55% dei turisti (erano il 13,5% nel 2008), concentrati sulle offerte di portali e siti web (per il 41,8%), le recensioni on line (13,3%) e il passaparola sui social network (11,7%). Viene così confermata la vocazione turistica del nostro Paese, basata su una vasta gamma di attrazioni, che spaziano da città d'arte a paesaggi mozzafiato, passando per le attrazioni enogastronomiche e lo stile di vita, capaci tutti di attrarre visitatori da tutto il mondo, oltreché intrattenere il turismo interno. Come molte altre destinazioni, anche l'Italia ha affrontato diverse sfide negli ultimi anni: a) la concorrenza di altre destinazioni; b) la stagionalità del turismo; c) la necessità di gestire il flusso turistico in modo sostenibile; d) non ultima, la pandemia che ha avuto un impatto significativo sul settore, con la chiusura di molti siti e la riduzione del numero di visitatori stranieri. Ma nonostante tali sfide e difficoltà, su cui gli operatori e le autorità hanno indubbiamente ben lavorato in termini di marketing e di potenziamento delle infrastrutture, l'Italia rimane comunque un luogo unico e affascinante, che merita di essere visitato almeno una volta nella vita.