Occhi rossi, starnuti, naso colante, fastidio e gonfiore: ebbene sì, è arrivata la primavera e con lei tutte le innumerevoli allergie di stagione. La vita sedentaria e le condizioni climatiche favoriscono la diffusione di queste patologie, al punto da far prevedere un’impennata dell’uso di antistaminici.
Siamo nel pieno della primavera. I parchi iniziano a riempirsi di genitori con i loro bambini per godere in pieno quell’aria frizzantina che si ha solo in questi mesi dell’anno. Tuttavia, per molti e, ora, per gran parte della popolazione infantile i ‘giochi all’aperto’ sono diventati un problema serio, a causa delle tristemente note allergie ‘primaverili’. Lo può confermare la Siaip, Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica, la quale durante il proprio congresso, tenutosi a Napoli nei giorni 11-13 aprile scorsi, hanno spiegato i motivi per cui tali ‘malattie immunologiche’ abbiano avuto un fattore di crescita notevole, soprattutto nei bambini. Le allergie sono patologie ‘multifattoriali’ del sistema immunitario, che pongono le basi della propria diffusione su fattori di tipo ambientale, o di tipo genetico. Tali fattori, agendo sul nostro sistema immunitario, lo modificano, ‘obbligandolo’ a rispondere in maniera diversa dal consueto nei confronti di sostanze comunemente innocue, come per esempio il generico polline. Per individuare la tipologia di polline a cui si è allergici, bisogna perciò compiere un’attenta analisi allergologica delle zone in cui il bambino o l’adulto passa la maggior parte della giornata, per poi passare a una seconda fase: quella che prevede il classico prelievo di sangue. Le allergie non sono un problema unico nel nostro Paese: l’European respiratory journal - giornale ufficiale della società europea che si occupa dei problemi respiratori - ha stimato che dal 1991 al 2010 gli italiani che soffrono di allergia sono aumentati del 2,5% e che, se si continua con questo passo accelerato, nel 2020 un italiano su due soffrirà di rinite allergica. Gli esperti ritengono che, oltre al classico polline dovuto al fiorire delle piante, le cause che portano a soffrire di allergie risiedono anche nell’alimentazione e nel continuo aumento dell’effetto serra. Per quanto riguarda la prima, lo stile di vita occidentale e il sottovalutare la ‘dieta mediterranea’ porta il nostro organismo ad abbassare le difese immunitarie, quindi a favorire la malattia. La carenza di frutta e verdura e l’eccessivo utilizzo di carne, o del cosiddetto ‘fast food’, aiutano i linfociti di tipo ‘B’ a produrre anticorpi, i quali viaggiando nel sangue e incontrandosi con i ‘mastociti’ - delle cellule che si utilizzano per identificare gli ‘antigeni’ - rilasciano istamina (mediatore chimico dell’infiammazione), che a sua volta innesca la reazione allergica. Per quanto riguarda, invece, la seconda causa, cioè l’aumento dell’effetto-serra, l’anidride carbonica prodotta dall’utilizzo costante di combustibili e il continuo aumento della temperatura del pianeta accelera la crescita delle piante, provocando, di conseguenza, uno sviluppo più veloce del polline. Purtroppo, la cura è difficile da determinare, poiché vi sono milioni di riniti differenti. Se non si vuole abusare con le terapie farmacologiche esistono i classici ‘rimedi della nonna’. Per esempio, basterebbe utilizzare un fazzoletto imbevuto con della camomilla e olio di limone da porre davanti al naso ogni volta che si sente arrivare uno starnuto; oppure, bere più volte al giorno un infuso di ginger e miele grezzo, due antistaminici naturali. Il ‘thè verde’ blocca la produzione di istamina, mentre un infuso alla menta può lenire la congestione nasale. Ultima scoperta è l’agopuntura: 12 sedute nel giro di 8 settimane alleviano i fastidi delle allergie e forniscono una leggera ‘copertura’ per i due mesi successivi.
Starnuti di primavera
di Marta De Luca
Negli ultimi 25 anni, in Europa il numero degli allergici è cresciuto di ben sette volte e solo in Italia se ne contano dieci milioni. Questi numeri hanno messo in allarme l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che considera la ricerca delle cure per le allergie una priorità.