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Incepe17 Giugno 2013
di Vittorio Lussana
È uno sguardo ironico sul tema dell’immigrazione: un equilibrio teatrale non semplice, dunque. Ed è forse questo il merito maggiore di una rappresentazione che evidenzia le contraddizioni che il nostro Paese, nei decenni passati, ha finito col trasmettere e diffondere nel resto del mondo. La musica iniziale, nell’attesa che gli attori si impossessino della scena, ci trasporta letteralmente indietro in quei difficili anni ’70 in cui poliziotti e bande armate hanno ingaggiato una dura lotta per le strade cittadine; omicidi che ancora oggi, a distanza di anni, urlano vendetta. Nessuno pone fine alla propria esistenza in un posto pieno di vita. Su questo assunto si sviluppa “Il venditore di attimi”, adattamento teatrale di Mariella Gravinese del romanzo omonimo di Accursio Soldano. Una tragedia familiare che ruota attorno al protagonista, Alfred, un cuoco che ha perso il lavoro e, di conseguenza, decide di farla finita recandosi sulla riva del mare. |