2 Aprile 2025
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Il nostro Paese possiede un apparato burocratico, nazionale e locale, costoso e inefficiente. Uno dei problemi da porsi immediatamente sarebbe perciò quello di convenire attorno a una serie di cattive gestioni locali di enti e servizi che hanno reso l’Italia, agli occhi del mondo, una vera e propria ‘barzelletta’. Molta parte della classe politica italiana si arrovella, da sempre, attorno al problema di ricreare condizioni sufficienti per ritornare sulla scena politica come ‘ago della bilancia’. Ago che deve tuttavia ritrovare un proprio filo logico per essere funzionale, altrimenti il suo destino diviene quello di rimanere uno strumento identificato quanto inutile. Dall’inizio del Berlusconi-ter i dipendenti pubblici sono stati bollati come fancazzisti di prim’ordine. Sono oltre 3.500.000 gli italiani additati come male assoluto e trita soldi pubblici. Eppure sono gli unici, o quasi, a fungere da bancomat quando c’è necessità di far cassa, così come sono tra i pochi che non possono permettersi di sfuggire alla mannaia fiscale. Mentre continuano le polemiche sui fondi disponibili per la ricostruzione, a L'Aquila la terra ricomincia a tremare. Intanto il centro storico è ancora fatiscente e gli imprenditori che nel sisma hanno perso tutto non stanno ricevendo aiuti. La grande sfida di L'Aquila, oggi più che mai, è la ricostruzione. |