23 Novembre 2024
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L’uomo dei finali16 Giugno 2015
di Michele Di Muro
Una copertura di cellophane da imbianchino per scenografia e un attore, Sandro Calabrese, interprete di un racconto in forma di monologo brillante. Il plot si basa sulla la storia della famiglia di Frank: una madre casalinga, un padre spettatore televisivo di professione, un fratello gemello (l’alter ego vincente) con cui vive in simbiosi e la nonna amante delle sigarette senza filtro e delle telenovelas. L’albero storto16 Giugno 2015
di Gaetano Massimo Macrì – gmacri@periodicoitalianomagazine.it Twitter @Gaetanomassimom
Vita di trincea, prima guerra mondiale. Un racconto verosimile di quegli anni in cui i soldati semplici erano, soprattutto, 'uomini' semplici, sempliciotti provenienti dalla campagna, che a fatica ricordano l'ordine dei gradi della vita militare. A malapena qualcuno sapeva scrivere e ricorreva all’istruzione superiore di qualche capitano, magari, per scrivere una lettera alla famiglia o alla propria amata. Fäk Fek Fik - Le tre giovani - Werner Schwab16 Giugno 2015
di Gaetano Massimo Macrì – gmacri@periodicoitalianomagazine.it Twitter @Gaetanomassimom
“Le multinazionali non fanno sentire soli”! “Pochi euro per un cancro”! “Mangiami, io sono in tavola”! Sembrerebbero frasi strampalate, con poco senso, se messe insieme. Eppure, il pregio di questo spettacolo è proprio quello di avere una drammaturgia del tutto particolare. All-in16 Giugno 2015
di Gaetano Massimo Macrì – gmacri@periodicoitalianomagazine.it Twitter @Gaetanomassimom
Le monete vanno annusate, è una questione di odori. La rappresentazione di un vizio, anzi, di una malattia come quella del gioco d’azzardo, potrebbe rischiare di scadere nel ‘già visto’, nella banale conoscenza dei piccoli drammi della vita quotidiana. Il merito di questo spettacolo, invece, è quello di far crescere l’attenzione e la tensione dello spettatore, dopo le prime battute, portandolo al culmine proprio nel finale. |