23 Novembre 2024
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Déjà vu23 Giugno 2014
di Vittorio Lussana
Si tratta di una rappresentazione interessante, niente affatto banale, che propone due stravaganti personaggi che analizzano dall’esterno la vita di un uomo. Una vita metodica e alienata, priva di reali opportunità di elevazione, completamente immersa nella noia. Una visione dall’alto che, tuttavia, si diverte a riprodurre determinati passaggi di vita dell’individuo osservato, analizzato e ‘tipizzato’, anche attraverso un intelligente teatro dei burattini, ricorrendo al sofisticato meccanismo culturale di produrre uno spettacolo nello spettacolo. Come del resto alla fine di un viaggio23 Giugno 2014
di Vittorio Lussana
Eccellente monologo di Alessio Zambardi, tutto incentrato sulla filosofia del viaggio come ricerca della felicità. Gli spunti critici sembrano paradossali, ma fino a un certo punto: anche Omero, DostoevskiJ, Vonnegut e la stessa Bibbia possono essere rivisitati in base a una vera cultura del dubbio, in grado di dare nuove interpretazioni e innovativi sguardi sulla grande cultura per scoprire che essa ci impartisce sempre lezioni fondamentali sull’intera Storia dell’uomo, dalla Genesi al nazismo. Zitti zitti23 Giugno 2014
di Giorgio Morino
Raccontare una storia senza usare le parole
È truoppo amara sta terra duci: commedia noir23 Giugno 2014
di Serena Di Giovanni
Due donne. Stesse origini (sicule), stesso viaggio. Eppure, così diverse nel descrivere la loro terra di appartenenza, così distanti nel percepirne i valori. Almeno apparentemente. “Troppo amara sta terra duci: commedia noir” racconta, in chiave ironica, il conflitto dicotomico che esiste nell’amare e, allo stesso tempo, odiare la propria terra di appartenenza. |